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Aeroporto, strade non consentono lo sviluppo dell’area iblea

Il mancato sviluppo dell'aeroporto di Comiso non solo con consentono di dare lustro alle potenzialità dello scalo, ma bloccano l'intera provincia di Ragusa

di valentina di rosa -

Rilanciare il territorio non è mai semplice ma come si può pensare di incrementare settori strategici come ad esempio il turismo quando a mancare per prime sono le infrastrutture? La provincia di Ragusa si ritrova un aeroporto, il Pio La Torre che non decolla, zoppica. Tutto questo mentre a pochi chilometri l’Aeroporto di Catania si conferma tra gli scali più dinamici italiani e motivo di orgoglio dei vertici Sac. Nico Torrisi, intervenuto a distanza all’Airport Day organizzato da Assaeroporti a Roma ha commentato i numeri.

“Con oltre 12 milioni di passeggeri nel 2024, l’attivazione di nuove rotte e il miglioramento continuo dei servizi, l’aeroporto rafforza il proprio ruolo strategico nel panorama nazionale e internazionale. Gli aeroporti di Catania e Comiso non sono solo infrastrutture di trasporto, ma veri e propri motori di sviluppo.

Umore completamente diverso si respira però a Comiso dove i numeri relativi allo scalo ibleo non lasciano dubbi: due voli al giorno e 250mila passeggeri all’anno, nonostante la struttura sia in grado di accogliere un milione di passeggeri. Il comitato a difesa dell’infrastruttura denuncia la totale mancanza di una programmazione estiva. Gli utenti – si legge nella nota del comitato – cercando lo scalo come destinazione, per programmare l’estate, trovano zero date disponibili. E Comiso, con tutto il triangolo più a Sud della Sicilia, con il suo Barocco, le spiagge lunghe e la sua bellezza, tornano nel dimenticatoio”.

Quest’anno lo scalo ha chiuso con un -14%, mentre Catania li guadagna. Ed è chiaro che tra gli utenti ve ne sono tanti provenienti dalla provincia di Ragusa dopo aver fatto i conti con la carenza di infrastrutture viarie, per la quale serve percorrere 100 km in un’ora e mezza.