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Caccia agli zozzoni, nuove misure a Messina

L’amministrazione comunale dichiara guerra agli “zozzoni”. Dopo i sopralluoghi delle scorse settimane oggi a palazzo Zanca tavolo tecnico tra gli assessori Carreri e Cicala, i vertici della Messinaservizi e i rappresentanti della polizia municipale. E partita su più fronti: tecnologia, controlli serrati, sanzioni pesanti e un tentativo, non secondario, di cambiare la mentalità dei cittadini.

di tcf -

Ormai è giro di vite. Tolleranza zero per chi offende il territorio. Il piano messo a segno

dall’amministrazione comunale nella guerra agli zozzoni non si ferma e dopo i

monitoraggi e le bonifiche delle scorse settimane, l’ultima ieri nel territorio della terza

circoscrizione, oggi a palazzo Zanca tavolo tecnico tra gli assessori Carreri e Cicala, i

vertici della Messinaservizi e i rappresentanti della polizia municipale.

Ed è una partita che si gioca su più fronti, dall’uso della tecnologia, ai controlli serrati,

all’applicazione di sanzioni pesanti fino al tentativo, non secondario, di cambiare la

mentalità dei cittadini. La misura più visibile, e forse più temuta dagli zozzoni,

l’installazione di decine di fototrappole sparse per la città. Dispositivi tecnologici capaci di

registrare chi abbandona rifiuti in strada, di giorno e di notte, con tanto di

geolocalizzazione. Attualmente ne sono attive 60, ma il numero è in crescita. E alle

fototrappole si aggiungono il monitoraggio della Messinaservizi e le telecamere mobili

usate dalla Polizia Municipale e Metropolitana. E i primi risultati si vedono: decine di

cittadini colti in flagrante e multati, qualche veicolo sequestrato, e un messaggio chiaro

lanciato alla città: chi sporca, paga. E paga salato. In molti casi, soprattutto se si tratta di

abbandoni ripetuti o con mezzi pesanti, si rischia grosso: le sanzioni possono superare i

mille euro e nei casi più gravi scatta la denuncia penale. E il problema si pone soprattutto

nelle zone più isolate o periferiche: torrenti, quartieri collinari, aree non illuminate. Qui i

controlli sono più difficili e l’abbandono è quasi sistematico. Per questo l’amministrazione

ha avviato interventi straordinari di pulizia, con rimozione di discariche abusive e

sanificazione. Ma è una lotta quotidiana, che richiede uomini, mezzi e risorse. Tante.

Una lotta che richiede soprattutto un reale cambio di passo e di mentalità secondo la

formula più controlli, più educazione, più trasparenza. E allora si all’arrivo di nuove

fototrappole e a un rafforzamento delle unità di controllo ambientale. Ma soprattutto si alla

tracciabilità di ogni multa con l’obiettivo di creare fiducia nei cittadini e far capire che chi

offende il territorio non rimarrà impunito.