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Fondi Unesco, si accende il dibattito all’Ars

Si accende il dibattito in Commissione Bilancio all’ARS sull’assegnazione dei fondi destinati ai Comuni siciliani che ospitano siti UNESCO e Geoparchi

di Pinella Rendo -

Fondi comuni Unesco, si accende il dibattito in Commissione Bilancio dell’ARS sull’assegnazione dei fondi destinati ai Comuni. La somma stanziata per il 2026, pari a 4 milioni di euro, è finita al centro di una netta contrapposizione tra maggioranza e opposizione, che si scontrano sia sull’entità delle risorse che sul nuovo criterio di ripartizione approvato.

Il deputato regionale del Partito Democratico, Nello Dipasquale, ha duramente criticato lo stanziamento, definendolo un eufemismo parlare di insufficienza. Secondo Dipasquale, i 4 milioni sono briciole che non permetteranno di realizzare né interventi strutturali né adeguati piani di valorizzazione. Il PD aveva proposto un emendamento da 20 milioni di euro, giudicato serio e necessario per tutelare il patrimonio unico dell’Isola. Continueremo questa battaglia in Aula – ha assicurato Dipasquale – perché la Sicilia non può accontentarsi delle briciole.

Di tono opposto le dichiarazioni dell’Onorevole Ignazio Abbate, deputato della Dc e presidente della prima commissione affari istituzionali all’Ars che ha comunicato l’approvazione di una riforma del meccanismo di riparto, considerata fondamentale per l’equità. La vera novità, secondo Abbate, è l’introduzione di un tetto massimo di assegnazione di 250 mila euro per ogni singolo comune.

L’obiettivo è chiaro: evitare la concentrazione di fondi in pochi enti, garantendo una distribuzione più capillare. “Finalmente abbiamo introdotto un meccanismo che tiene conto sia della presenza del sito che della grandezza della comunità che lo gestisce,” ha spiegato Abbate, sottolineando come la riforma vincoli l’uso dei 4 milioni esclusivamente alla valorizzazione culturale e del patrimonio artistico, scongiurando l’utilizzo per coprire spese correnti.