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Ponte, nuovo stop della Corte dei Conti su convenzione

La Corte dei Conti ferma di nuovo il Ponte sullo Stretto, deferendo anche la convenzione tra il Mit e la società Stretto di Messina

di tcf -

Un altro colpo d’arresto per il progetto del Ponte sullo Stretto. Dopo la bocciatura del visto di legittimità sulla delibera Cipess, la Corte dei Conti ha deciso di non registrare neppure il decreto che regola la convenzione tra il ministero delle Infrastrutture e la società Stretto di Messina, responsabile dell’appalto dell’opera.

L’atto è stato deferito alle Sezioni Riunite, a causa delle riserve sollevate dal magistrato delegato. La seduta decisiva è fissata per il 17 novembre, quando saranno analizzati gli elementi critici del provvedimento per decidere se procedere con la registrazione o rigettare la convenzione. Fino ad allora, il maxi progetto simbolo del governo Meloni resta nuovamente sospeso.

Nel frattempo, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini tenta di rassicurare il fronte tecnico e politico. Nei giorni scorsi ha incontrato i rappresentanti dei Consigli nazionali di architetti, geologi, ingegneri e geometri. “È stato un confronto costruttivo sulle priorità delle professioni tecniche — si legge in una nota del Mit —.

Abbiamo condiviso la necessità di una legge delega per riformare il testo unico delle costruzioni, e l’impegno del ministro a farsi promotore della misura”. Ma sul ponte resta lo stallo. Il governo, intenzionato a procedere, attende la pubblicazione delle motivazioni del mancato visto per decidere il da farsi. In base a una norma del 1934 l’esecutivo può ripresentare la richiesta motivata alla Corte dei conti, che a sua volta può apporre un “visto con riserva”, consentendo l’avanzamento dell’iter pur in presenza di rilievi.