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Totò Cuffaro in tribunale, non risponde davanti al Gip

L'ex Governatore della Sicilia è arrivato in tribunale intorno alle 9

di Sergio Randazzo -

Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Siciliana, è arrivato questa mattina a Palermo poco dopo le 9 per l’interrogatorio di garanzia nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato insieme ad altre 17 persone per associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Incalzato dai numerosi giornalisti presenti davanti al Palazzo di Giustizia, Cuffaro non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Davanti al gip si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere, limitandosi a fornire una dichiarazione spontanea. Gli avvocati dell’ex governatore, Marcello Montalbano e Giovanni Di Benedetto, hanno spiegato in una nota: “Il dottore Cuffaro si è oggi avvalso della facoltà di non rispondere, pur avendo reso delle dichiarazioni spontanee. Ciò in quanto si ritiene indispensabile, prima di sottoporsi a qualsivoglia interrogatorio, un approfondimento sul compendio probatorio con il quale misurarsi, con particolare riferimento al contenuto delle intercettazioni”.

La difesa sottolinea che l’unica trascrizione di intercettazione ambientale finora ascoltata, anche con l’ausilio di un consulente tecnico, sarebbe risultata erronea in un punto centrale per la configurabilità del reato contestato in concorso con Vetro, Pace e Tomasino. In particolare, precisano i legali, non sarebbe stata pronunciata la parola “soldi” e la frase riportata nella trascrizione non sarebbe stata detta da Cuffaro. Durante l’udienza camerale, la difesa ha inoltre eccepito l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per tutte le incolpazioni provvisorie contestate e l’inutilizzabilità della relazione di servizio contenente le presunte dichiarazioni spontanee rese da Cuffaro, che gli stessi legali hanno disconosciuto.