Politica
11 settembre 2001 – 11 settembre 2023
22 anni dopo l'attentato che cambiò il mondo
Oggi il mondo ricorda l’11 settembre nel 22esimo anniversario degli attacchi terroristici del 2001. Negli Stati Uniti il presidente Joe Biden già venerdì scorso aveva deciso di onorare le quasi tremila vittime con tre giorni di ricordo e preghiera e con queste parole: “l’11 settembre 2001 2.977 vite preziose ci furono rubate in attacchi deliberatamente malvagi contro la nostra Nazione … non dimenticare mai i genitori, i figli, i coniugi, gli amici e le persone care che abbiamo perso quel giorno … non dimenticare mai gli eroi che si sono fatti avanti per salvare i loro connazionali americani e aiutare le nostre comunità a ricostruire nelle ore e negli anni successivi … e non dimenticare mai il nostro obbligo di onorare la loro memoria e il loro servizio costruendo un futuro più sicuro per tutti”. E infine la scelta di oggi di Biden di essere presente in una base militare ad Anchorage, in Alaska, per le commemorazioni ufficiali. È la prima volta che il capo della Casa Bianca non parteciperà ai tradizionali eventi organizzati sui luoghi degli attacchi a New York (dove gli aerei abbatterono le Torri Gemelle), in Pennsylvania (dove precipitò un altro aereo dirottato) e in Virginia (dove l’ultimo terrorista pilota kamikaze schiantò un aereo sul Pentagono).
Oggi l’agenzia AGI riporta la storia di Jessica Petrow-Cohen. Aveva appena compiuto cinque anni ed era al suo terzo giorno d’asilo in una scuola pubblica a downtown Manhattan. Dalla finestra della sua aula vide crollare la prima torre del World Trade Center. Il cielo divenne nero e arancio. Il corridoio dell’edificio che ospitava l’asilo si affollò ben presto di genitori spaventati e desiderosi di portare via i loro bambini. Ma nel frattempo le maestre avevano portato i piccoli sul tetto. “L’aria sapeva di cenere e di plastica bruciata”. Figlia di una coppia di donne omosessuali, Jessica spiega come nel 2017 ad una sua mamma venne diagnosticato un cancro ovarico e nel 2019 l’altra madre ricevette la diagnosi di cancro alla testa. Entrambi i casi rientravano nelle statistiche del post-attentato: secondo il programma federale che si occupa di monitorare le conseguenze sulla salute dell’attacco dell’11 Settembre 2001 ad oggi sono più di 71 mila le persone a cui sono state diagnosticate malattie della pelle, tumori e problemi mentali, proprio a causa della lunga esposizione a polvere, fumo, detriti e per il trauma degli attentati.
Osama Bin Laden: sceicco saudita, fondamentalista islamico sunnita, fondatore e leader di al-Qaida, la più nota organizzazione terroristica internazionale; nel 1996 aveva stabilito la sua nuova base in Afghanistan e da qui dichiarò la “sua” guerra agli Stati Uniti e all’Occidente. Fu la mente e il principale finanziatore e responsabile degli attentati dell’11 settembre. La notte del 1º maggio 2011 venne ucciso in un conflitto a fuoco in Pakistan da agenti speciali americani nel corso di un’operazione segreta ordinata dall’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Poco dopo la sua morte, il corpo di Bin Laden fu sepolto in mare. Al-Qaida confermò la sua morte il 6 maggio seguente, promettendo vendetta. Il mullah Mohammed Omar era la guida politica e spirituale dei talebani afghani e aveva accolto e protetto Osama Bin Laden. Il 29 luglio 2015 fonti vicine ai vertici della sicurezza afghana ne confermarono la morte per tubercolosi nel 2013.
La reazione degli Stati Uniti e di tutto il mondo occidentale, democratico e libero agli attentati dell’11 settembre fu un’imponente operazione militare in Afghanistan. Un’operazione complessa, difficile, che dall’inizio ebbe comunque il merito di estirpare un regime oscurantista, arcaico, violento, sessista e capace di gesti immondi come quello dei talebani. Ma è anche giusto ricordare cosa ne è oggi dell’Afghanistan dopo la scelta degli USA nell’estate del 2021 di lasciare il Paese. Perché gli afghani, 20 anni dopo, vennero lasciati di nuovo nelle mani dei talebani. Si era iniziato per dare la caccia ad Al Qaeda, si finì, nella sostanza, rimettendo al potere le stesse forze responsabili di avere ospitato Osama Bin Laden mentre pianificava gli attentati dell’11 settembre 2001. E i “nuovi vecchi talebani” oggi impongono la legge della sharia, tengono in condizioni disumane e spaventose tutte le donne, praticano di nuovo la violenza oscurantista. Nel frattempo la grande sfida dell’America (e della NATO) è adesso quella con la Russia, anche questo è un dato di fatto, e si combatte militarmente in Ucraina da un anno e mezzo. Forse non è un caso che oggi il presidente Joe Biden sia in Alaska, a un tiro di schioppo dal territorio russo siberiano.
11 settembre 2023 ricordando l’11 settembre 2001 …