Attualità

36° Congresso dell’Anm

"Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

di Emiliano Di Rosa -

Da ieri e fino a domani è Palermo ad ospitare il Congresso dell’Anm. E’ il 36esimo congresso nella storia dell’Associazione Nazionale Magistrati e capita in una fase molto delicata dei rapporti tra poteri dello Stato. La riforma della Giustizia è al suo ennesimo tentativo in Parlamento e gli attriti sono parecchi. “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione” è lo slogan scelto dai giudici. Dettaglio non di poco conto il lungo applauso con cui ieri pomeriggio al Teatro Massimo è stato salutato l’ingresso del Capo dello Stato, Sergio Mattarella: un’autentica standing ovation durata qualche minuto. “Si coglie in più occasioni una spinta alla ridefinizione in senso restrittivo dei confini entro cui la giurisdizione può esprimersi e può far uso degli strumenti propri del suo agire” ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia nel suo intervento, caratterizzato da due punti chiave. Il primo quando ha definito l’eliminazione del reato di abuso d’ufficio come “un tentativo di ridurre l’incidenza dell’azione giudiziaria”; il secondo quando ha palesemente bocciato la separazione delle carriere dei magistrati che è un altro dei progetti portato avanti invece dal governo Meloni e dalla maggioranza in Parlamento. Margini di discussione ve ne sono? Probabilmente sì ed è stato lo stesso Santalucia a chiudere l’intervento auspicando “una riflessione ampia nel rapporto con gli altri poteri dello Stato in maniera da non attirare sul congresso l’usurata critica della politicizzazione”.