Ragusa

Una storia di accoglienza a Comiso: lavoro e speranza per una famiglia siriana

Questa storia è un esempio toccante di integrazione e solidarietà

di Sergio Randazzo -

Un’impresa di Comiso si è distinta nel progetto di accoglienza della famiglia Tamer, una famiglia siriana arrivata in Italia dieci mesi fa attraverso “Operazione Colomba” e i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio. L’azienda ha offerto un’opportunità di lavoro a Khaled Tamer, un profugo siriano.

L’Arrivo e il Sostegno della Comunità

A Comiso, la famiglia Tamer, composta da Khaled, sua moglie e due bambini di 11 e 1 anno, è stata accolta e sostenuta da un gruppo di famiglie della parrocchia di Santa Maria delle Stelle. Dopo aver vissuto nove anni di detenzione in Siria, Khaled ha trovato un’opportunità di lavoro nell’azienda agricola gestita da Vincenzo Turtula, dove attualmente si occupa della raccolta dei fiori.

L’Integrazione e il Sostegno Economico

Khaled Tamer ha ottenuto un contratto di lavoro che gli permette di contribuire al sostentamento della sua famiglia, supportato anche da risorse provenienti da singoli ed organizzazioni. Un mese fa, il 6 luglio, è arrivato a Comiso anche il fratello di Khaled, Mohamad, con la moglie Fatima e i tre figli di 7, 6 e 4 anni. Una volta completate le pratiche per i permessi di soggiorno, anche Mohamad potrà cercare e trovare un lavoro.

Gratitudine e Riconoscimento

Le due famiglie vivono attualmente insieme in una piccola casa a due piani a Comiso. Il Comitato costituito a Comiso per gestire l’accoglienza delle famiglie Tamer ha espresso gratitudine a Vincenzo Turtula per la sua collaborazione e per aver offerto a Khaled la possibilità di un lavoro. Durante una cerimonia, alla quale hanno partecipato il parroco don Innocenzo Mascali e Ivan Caradonna, uno dei volontari del progetto, è stata consegnata a Turtula una targa di riconoscimento per il suo gesto.

Questa storia è un esempio toccante di integrazione e solidarietà, dimostrando come la collaborazione tra comunità locali e imprese possa fare la differenza nella vita dei rifugiati, offrendo loro non solo accoglienza ma anche opportunità di ricostruire le loro vite con dignità e speranza.Un’impresa di Comiso si è distinta nel progetto di accoglienza della famiglia Tamer, una famiglia siriana arrivata in Italia dieci mesi fa attraverso “Operazione Colomba” e i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio. L’azienda ha offerto un’opportunità di lavoro a Khaled Tamer, un profugo siriano.

L’Arrivo e il Sostegno della Comunità

A Comiso, la famiglia Tamer, composta da Khaled, sua moglie e due bambini di 11 e 1 anno, è stata accolta e sostenuta da un gruppo di famiglie della parrocchia di Santa Maria delle Stelle. Dopo aver vissuto nove anni di detenzione in Siria, Khaled ha trovato un’opportunità di lavoro nell’azienda agricola gestita da Vincenzo Turtula, dove attualmente si occupa della raccolta dei fiori.

L’Integrazione e il Sostegno Economico

Khaled Tamer ha ottenuto un contratto di lavoro che gli permette di contribuire al sostentamento della sua famiglia, supportato anche da risorse provenienti da singoli ed organizzazioni. Un mese fa, il 6 luglio, è arrivato a Comiso anche il fratello di Khaled, Mohamad, con la moglie Fatima e i tre figli di 7, 6 e 4 anni. Una volta completate le pratiche per i permessi di soggiorno, anche Mohamad potrà cercare e trovare un lavoro.

Gratitudine e Riconoscimento

Le due famiglie vivono attualmente insieme in una piccola casa a due piani a Comiso. Il Comitato costituito a Comiso per gestire l’accoglienza delle famiglie Tamer ha espresso gratitudine a Vincenzo Turtula per la sua collaborazione e per aver offerto a Khaled la possibilità di un lavoro. Durante una cerimonia, alla quale hanno partecipato il parroco don Innocenzo Mascali e Ivan Caradonna, uno dei volontari del progetto, è stata consegnata a Turtula una targa di riconoscimento per il suo gesto.

Questa storia è un esempio toccante di integrazione e solidarietà, dimostrando come la collaborazione tra comunità locali e imprese possa fare la differenza nella vita dei rifugiati, offrendo loro non solo accoglienza ma anche opportunità di ricostruire le loro vite con dignità e speranza.