Palermo

Operazione contro lo sfruttamento della prostituzione: arrestati due fratelli e una donna a Cefalù

di Sergio Randazzo -

I Carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di tre persone, accusate di sfruttamento della prostituzione e tentata violenza sessuale. L’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese su richiesta della Procura della Repubblica, riguarda due fratelli di 67 e 63 anni, e una donna di 52 anni originaria dell’America Latina.

Gestione di “case d’appuntamento” a Cefalù e Lascari

Le indagini, avviate nel giugno 2023, hanno permesso di delineare un quadro indiziario significativo. Gli indagati avrebbero gestito due immobili situati a Cefalù e Lascari, utilizzandoli come “case d’appuntamento” dove venivano fatte prostituire donne provenienti dal Sud America, in particolare di origine colombiana. Le donne, in uno stato di bisogno, venivano sfruttate per attività di meretricio.

Sfruttamento e minacce: il sistema scoperto dagli inquirenti

Gli inquirenti hanno accertato che i due fratelli richiedevano alle prostitute il pagamento di 350 euro a settimana per soggiornare nei loro immobili, pianificando l’attività fino al 2025. Oltre a questo pagamento, le donne erano costrette a offrire prestazioni sessuali gratuite agli indagati, con minacce di allontanamento in caso di rifiuto. L’indagine ha documentato lo sfruttamento di 23 prostitute tra aprile e giugno 2024, con 560 clienti registrati.

Sequestro di immobili e denaro

Gli immobili utilizzati per l’attività illecita, situati in aree residenziali di Lascari e Cefalù, sono stati sottoposti a sequestro preventivo insieme alla somma di 28.350 euro, ritenuta profitto del reato. Le donne pubblicizzavano i loro servizi tramite siti d’incontri online, offrendo prestazioni a partire da 50 euro a incontro, con orari di attività dalle 08:00 del mattino fino a tarda notte.