Attualità

La gestione di Donnafugata finisce in Prefettura…

Verrà prolungata da uno a due mesi la scadenza dell'avviso pubblico con cui il Comune di Ragusa aveva comunicato l'arrivo di una proposta di partenariato speciale pubblico privato per la gestione del complesso di Donnafugata. La notizia arriva al termine di una riunione convocata dal prefetto per sgombrare il campo sulla correttezza del provvedimento amministrativo; arriva anche un colpo di scena con l'annuncio della partecipazione al bando dell'ex Provincia

di Chiara Scucces -

E’ finita in prefettura la questione relativa alla gestione del Castello di Donnafugata; riassumendo per sommi capi l’intricata vicenda, si ricostruisce che: il 30 luglio a Palazzo dell’Aquila arriva una proposta di partenariato pubblico-privato per la gestione dell’intero complesso dei Donnafugata (parco, castello e museo del costume) da parte della cooperativa Logos. Segue, il 12 agosto, la pubblicazione di un avviso sul sito del Comune per ricevere altre proposte entro 30 giorni; da questo momento in poi si è scatenato un fervido dibattito politico che ha sollevato dubbi su diversi aspetti: dalla trasparenza delle operazioni, all’opportunità di aprire ad un privato la possibilità di gestire il Castello e di pagare “solo” 30mila euro l’anno al Comune per la concessione. Fino ad arrivare alla convocazione da parte del prefetto di una riunione, alla quale sono stati invitati oltre il sindaco, il commissario straordinario del libero consorzio e i vertici delle forze di polizia. La domanda spontanea è stata: “Perchè una riunione in Prefettura? E perchè invitare il Libero Consorzio se l’intenzione del Comune, proprietario del Castello dal 1982, è quella di dar vita ad un partenariato con privati?” La stampa è stata ricevuta a riunione terminata, subito ha preso la parola il prefetto Giuseppe Ranieri, volendo specificare che tutto finora si sta svolgendo legittimamente, che il suo ruolo è stato quello di mediatore e di non strumentalizzare il coinvolgimento della Prefettura nella questione.

Riguardo alla presenza del libero consorzio, è stata la stessa commissaria Patrizia Valenti a rispondere e a dipanare qualche dubbio: l’ex provincia parteciperà al bando, la proroga dei termini di scadenza del bando da uno a due mesi, ottenuta dopo la riunione di stamattina, permetterà di avere più tempo per lavorare ad un progetto di ampio respiro. Era stato lo stesso consorzio a chiedere al Prefetto di convocare un incontro con la convinzione di, nella qualità di Ente pubblico, riuscire a soddisfare gli interessi ed gli obiettivi che il Comune vuole conseguire, senza la logica del privato, nell’interesse della comunità e sotto i controlli e le garanzie di legge. Che sia una stoccata al sindaco di Ragusa? Non è dato di saperlo ufficialmente, quello che è certo è il fermo rimandare al mittente le accuse che volevano in atto un’iniziativa che potesse avvantaggiare qualcuno.

Riguardo all’obiezione sulla anti economicità del tutto, 30 mila euro l’anno a fronte di oltre 600 mila euro di incassi dal sito, il sindaci specifica che, nella proposta ricevuta, sarà a carico del soggetto privato: i costi di manutenzione ordinaria del Castello, la manutenzione del Parco, il personale che da tre operatori passerà a 15, le utenze, i costi di promozione e tutto quello che finora è stato a carico dell’Ente.    

Intanto nei prossimi giorni il Libero consorzio convocherà un’assemblea dei Sindaci, allargata alla deputazione regionale e nazionale, ed ad altri stakeholder che la commissaria riterrà  opportuno siano sentiti