Catania
Sequestro di beni per 3 milioni di euro: coinvolti tre pregiudicati per truffa e falsità ideologica VIDEO
Le indagini dei Carabinieri, condotte tramite l'analisi di migliaia di documenti bancari e contabili, hanno rivelato l'illecita acquisizione del lido balneare
Nella giornata odierna, su richiesta della Procura della Repubblica, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni del valore di circa 3 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Catania, riguarda un pregiudicato 62enne di Niscemi, e due donne catanesi, legate a esponenti criminali. Ai tre sono stati notificati anche gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari per i reati di “truffa” e “falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici” (quest’ultimo contestato solo alle due donne).

La truffa del lido balneare
Le indagini, svolte tra aprile 2022 e agosto 2024, hanno portato alla scoperta di un sofisticato piano criminoso, grazie al quale i tre indagati avrebbero ottenuto la gestione di un noto lido balneare di Catania, il “Miami Lounge Beach Bar”, attraverso documenti falsi e inganni. L’operazione sarebbe iniziata nel 2021, quando l’uomo avrebbe avviato le trattative con i proprietari del lido, fingendosi rappresentante legale di una società svizzera, totalmente ignara dei fatti. Utilizzando documenti e deleghe contraffatti e aveva convinto i titolari del lido a sottoscrivere un contratto di affitto, che prevedeva il pagamento di 135.000 euro annui per i primi due anni e aumenti progressivi fino al sesto anno.
Falsi documenti e gestione illecita
Nonostante la richiesta di una polizza fideiussoria da parte dei proprietari del lido, anche quest’ultima si è rivelata falsa. Una volta ottenuto il contratto, le due donne, si sono occupate della gestione e della promozione dell’attività, anche attraverso la realizzazione di un sito web per la stagione balneare del 2022. Tuttavia, non hanno mai rispettato i pagamenti dei canoni di locazione, portando la società proprietaria a citarle in giudizio. Durante il processo civile, le due donne avrebbero prodotto ulteriori documenti falsi per ingannare l’autorità giudiziaria, cercando di dimostrare una solidità economica inesistente per ottenere una sentenza favorevole.

Sequestro preventivo e custodia giudiziaria
Le indagini dei Carabinieri, condotte tramite l’analisi di migliaia di documenti bancari e contabili, hanno rivelato l’illecita acquisizione del lido balneare. Il sequestro dei beni, compresa la gestione del lido, rappresenta il culmine di un’attività investigativa complessa, che ha permesso di far emergere la gestione fraudolenta e criminale dell’attività commerciale. I beni sequestrati sono stati affidati in custodia giudiziaria a un amministratore nominato dal Tribunale, in attesa delle ulteriori fasi del procedimento penale.