Catania

Referendum, la CGIL impegnata per i diritti dei lavoratori

Quattro i quesiti sul lavoro

di floriana garofalo -

In primavera si voterà per i cinque referendum approvati dalla Consulta, che riguardano il Jobs Act, i risarcimenti per i licenziamenti nelle piccole imprese, i contratti a termine, la responsabilità negli appalti e la cittadinanza per gli extracomunitari.

I quattro quesiti sul lavoro, presentati dalla CGIL, propongono queste modifiche:

Licenziamenti e Jobs Act: si vuole cambiare la legge per i lavoratori assunti dopo il 2015, chiedendo che, in caso di licenziamento ingiusto, l’azienda sia obbligata a far tornare al lavoro il dipendente.

Risarcimenti nelle piccole imprese: oggi, i dipendenti di aziende con meno di 15 lavoratori, se licenziati senza motivo, ricevono al massimo sei mesi di stipendio come compenso. Con il referendum si chiede di eliminare questo limite per garantire più tutele.

Contratti a termine: si punta a modificare le regole per evitare che i contratti a tempo determinato vengano usati troppo spesso, dando più stabilità ai lavoratori.

Infortuni sul lavoro: oggi, se un lavoratore si fa male durante un appalto, la responsabilità non sempre ricade anche sull’azienda che ha commissionato il lavoro. Con il referendum si chiede di renderla responsabile insieme all’azienda che esegue i lavori. Questi quesiti vogliono rafforzare i diritti e le garanzie per i lavoratori.

La Cgil di Catania continuerà a lavorare attivamente affinché i cittadini votino “sì” ai cinque quesiti.

Il referendum sulla cittadinanza per gli extracomunitari punta al dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni. In molti Paesi europei, come Francia e Germania, il periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza è già ora di 5 anni.