Catania

Etna: continua l’attività eruttiva con colata lavica di 3 km

Oltre alla colata lavica, si registrano esplosioni stromboliane

di Sergio Randazzo -

L’Etna continua la sua attività con una colata lavica che ha raggiunto una lunghezza di circa 3 km. Lo spiega su Facebook il vulcanologo Boris Behncke dell’Ingv di Catania. Il fronte della colata si sta muovendo tra il cono principale del 1610 (dove si trova la Grotta degli Archi) e l’antico cratere Monte Pecoraro.

Esplosioni stromboliane e cenere

Oltre alla colata lavica, si registrano esplosioni stromboliane ed emissioni di cenere da almeno due bocche sul fianco occidentale del Cratere di Sud-Est. L’attività è stata verificata sul campo dal ricercatore Giuseppe Tonzuso, che ha effettuato un sopralluogo sulla nuova colata.

Frattura alla base della Bocca Nuova

L’apertura di una frattura alla base del cratere Bocca Nuova ha dato origine a diversi bracci lavici, che confluiscono in un unico canale. La colata è ben alimentata e ha raggiunto quota 1.900 metri partendo da 3.000 metri. Nel frattempo, il cratere di Sud-Est ha aumentato la sua attività esplosiva, coprendo di cenere il manto nevoso.

Possibili evoluzioni dell’eruzione

Secondo l’ultimo bollettino dell’Ingv, pubblicato ieri, l’attuale attività stromboliana potrebbe evolversi verso fenomeni più intensi, con colonne eruttive, nubi di cenere e flussi piroclastici.

L’inizio della nuova fase eruttiva

Dopo un periodo di degassamento variabile, l’Etna è tornato attivo il 6 febbraio, a circa tre mesi dall’ultima fontana di lava registrata il 10 novembre 2024. L’attività esplosiva è iniziata con una modesta eruzione stromboliana nel settore occidentale del Cratere di Sud-Est, seguita l’8 febbraio da una fase effusiva con l’apertura di una fessura eruttiva a 3.050 metri di altitudine. Il flusso lavico si è diretto a sud, verso Monte Frumento Supino.