Palermo

Strage di Altavilla Milicia, Barreca dichiarato capace di intendere e di volere

La Corte ha inoltre respinto la richiesta di nullità del decreto di rinvio a giudizio avanzata dal legale di Fina

di Sergio Randazzo -

Giovanni Barreca era capace di intendere e di volere quando uccise la moglie e i due figli durante un rito di esorcismo. Lo ha stabilito la Corte d’Assise di Palermo, che ha respinto la richiesta di non doversi procedere per infermità mentale avanzata dal legale dell’imputato, Giovanni Barracato.

Le accuse e il processo

Barreca è sotto processo insieme a Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati di aver partecipato al macabro rito che si trasformò in una strage. Anche la figlia dell’imputato, minorenne all’epoca dei fatti, è sotto giudizio davanti al Tribunale per i Minorenni, dove per oggi è attesa la sentenza. La Corte ha inoltre respinto la richiesta di nullità del decreto di rinvio a giudizio avanzata dal legale di Fina, così come la perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e di volere sollecitata dalla difesa di Carandente. Escluso anche il rito abbreviato per la coppia.

Le parole della madre di Antonella Salomone

Prima dell’udienza, il legale di Barreca ha insistito sulla presunta incapacità totale del suo assistito, basandosi su una perizia disposta dalla Procura di Termini Imerese. La difesa di Fina, invece, ha sostenuto il ruolo passivo della donna, dichiarando che “era andata lì per portare pace” e si sarebbe trovata involontariamente coinvolta nel femminicidio. “Da questo processo mi aspetto solo giustizia”, ha dichiarato la madre di Antonella Salomone prima di entrare in aula.