Caltanissetta
Vendita online di merce contraffatta e abusivismo commerciale: colpo della GdF VIDEO
Sequestrati oltre 1.000 capi di abbigliamento contraffatti, identificati venditori evadenti per oltre 100.000 euro
I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta hanno avviato una vasta operazione contro il traffico di merce contraffatta e l’abusivismo commerciale online, con un focus sui social network e le piattaforme di annunci. L’intervento rientra nelle azioni di contrasto ai traffici illeciti che minano la regolarità del mercato e la concorrenza leale.
L’operazione, condotta dai militari del Gruppo di Caltanissetta, è partita da un intenso monitoraggio delle vendite via internet all’interno della provincia, in particolare su quelle attività che non rispettano gli obblighi fiscali e che, in alcuni casi, costituiscono reato.
Due filoni investigativi: contraffazione e evasione fiscale
Le indagini hanno preso il via su due principali direttrici. Il primo filone riguarda la crescente diffusione della vendita di abbigliamento contraffatto, spesso pubblicizzato tramite dirette sui social. In questo ambito, sono stati individuati numerosi venditori sospetti, accusati di violazioni per merce contraffatta e ricettazione. Sono stati sequestrati oltre 1.000 capi di abbigliamento falsificato, insieme a carte prepagate utilizzate per transazioni illecite, per un giro d’affari superiore ai 50.000 euro.
Il secondo filone ha coinvolto la vendita da parte di privati non registrati al fisco, che, pur operando come commercianti professionisti, non disponevano di partita Iva né delle necessarie autorizzazioni. Le vendite riguardavano soprattutto veicoli, moto, scooter, abbigliamento e animali. Alcuni dei venditori erano coinvolti in operazioni che hanno superato i 100.000 euro di volume d’affari, senza alcuna dichiarazione fiscale.
Attività di controllo e apertura partite Iva
Le posizioni di questi venditori sono state segnalate all’Agenzia delle Entrate, con l’obiettivo di aprire partite Iva d’ufficio e avviare controlli fiscali per recuperare gli introiti evasi. L’operazione evidenzia come l’abusivismo commerciale online stia diventando una minaccia crescente per l’economia legale e il mercato equo.