Palermo

Truffe sui finanziamenti, complice un dipendente di Poste Italiane

Tra loro figura anche un dipendente di Poste Italiane

di Sergio Randazzo -

Un sistema ben rodato, fatto di finanziamenti illeciti, documenti contraffatti e complicità interne. È quanto ha scoperto la Polizia Postale della Sicilia Occidentale grazie a un’indagine coordinata dalla Procura di Termini Imerese, che ha portato a cinque misure cautelari, tra cui un dipendente di Poste Italiane.

L’organizzazione si proponeva a cittadini in difficoltà economica, promettendo prestiti anche a chi risultava segnalato nella “black list” della Centrale Rischi. Bastavano poche mosse – buste paga false, contratti di lavoro fittizi – e la pratica poteva essere avviata presso gli sportelli di Casteldaccia, Bagheria e Palermo.

La segnalazione è partita direttamente dall’Ufficio Fraud Management di Poste Italiane, insospettito da una lunga serie di anomalie. Da lì sono partite intercettazioni, perquisizioni e controlli informatici, che hanno permesso di ricostruire oltre 40 casi di finanziamenti ottenuti illegalmente.

Nel computer del presunto promotore dell’organizzazione – un professionista del settore finanziario – gli agenti hanno trovato documenti falsificati pronti all’uso. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari e il divieto di esercitare per un anno. Tre complici dovranno presentarsi regolarmente alla Polizia, mentre per il dipendente di Poste coinvolto è arrivato il blocco temporaneo dall’attività per 12 mesi.

Un’indagine che ha fatto luce su un meccanismo illecito quanto pericoloso, capace di sfruttare le fragilità economiche di molte persone e di minare la fiducia nelle istituzioni.