Attualità

Una tragedia che purtroppo non è un caso isolato, ecco i precedenti

Episodi che mettono in evidenza la necessità di rafforzare la rete di supporto psicologico

di Sergio Randazzo -

La vicenda avvenuta a Misterbianco si inserisce in una tragica serie di episodi analoghi, verificatisi negli ultimi anni sia in Italia che all’estero, che pongono interrogativi profondi sul disagio psichico e sulla tutela dell’infanzia. Solo due mesi fa, a Parigi, una studentessa statunitense in viaggio nella capitale francese ha lanciato dal secondo piano dell’hotel il neonato appena partorito. Ad aprile del 2022, a Celano, in provincia de L’Aquila, una donna di 36 anni si è gettata dal terrazzo con il figlio di 5 anni in braccio: lei morì sul colpo, il piccolo fu salvato in extremis dai medici.

Nel 2020, a Trapani, una 17enne ha lanciato dalla finestra del quinto piano il figlio appena partorito, mentre nello stesso anno a Roccapiemonte, nel Salernitano, una neonata con il cordone ombelicale ancora attaccato fu trovata senza vita in un’aiuola. In Piemonte, a Settimo Torinese, nel 2017 una donna di 34 anni confessò di aver gettato il neonato dalla finestra. Un altro caso risale al 2016, a Ottaviano (Napoli), dove una mamma di 39 anni, già in cura per disturbi psichici, lanciò dal balcone il figlio di un anno.

Episodi che mettono in evidenza la necessità di rafforzare la rete di supporto psicologico e sociale, soprattutto nel delicato periodo post-partum, per prevenire tragedie che scuotono l’opinione pubblica e lasciano ferite profonde in intere comunità.