Agrigento

Corruzione, ricettazione e turbativa d’asta. 5 arresti e 8 avvisi di garanzia

Provvedimenti restrittivi, cinque arresti, di cui due in carcere e tre ai domiciliari e 8 avvisi di garanzia, sono stati notificati a tardissima sera. Ma per tutta la giornata di ieri decine di agenti della Squadra Mobile di Agrigento, hanno visitato le sedi di diverse imprese, soprattutto di Favara, per acquisire e sequestrare documenti di rilievo. Perquisizioni sarebbero state eseguite anche nel Catanese, nel Trapanese e nel Leccese e poi a Ravanusa e Canicattì.

di Anna Rita Di Leo -

Nasce così quella che molti hanno battezzato la nuova Tangentopoli in salsa agrigentina. Un fiume di denaro contante per uno scopo ben preciso: assicurarsi le gare d’appalto.

Un sistema di affari che coinvolge colletti bianchi, imprenditori e anche la politica. Diversi gli appalti finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura di Agrigento, guidata da Giovanni Di Leo. Tra questi, quello relativo alla manutenzione straordinaria e alla ristrutturazione della viabilità della strada provinciale “Salaparuta-Santa Margherita Belice”.

Un’opera interamente finanziata dal Ministero dei Trasporti con due milioni e 300 mila euro che sarebbe stata “pilotata”, dietro il pagamento di una maxi tangente da 135 mila euro, in favore degli imprenditori favaresi Diego Caramazza e Luigi Sutera Sardo, in carcere da ieri sera.  

E ancora, la riqualificazione e ristrutturazione dello stadio “Dino Liotta” di Licata e il primo stralcio della ristrutturazione e automazione per l’ottimizzazione della rete idrica del Comune di Agrigento, dal valore di oltre 37 milioni di euro