Attualità
Prospettive future per il Pio La Torre
La presenza, ieri, dell'assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricò è stata occasione per parlare dell'aeroporto di Comiso. Anche la Regione si sta impegnando e non solo sul fronte Area Cargo, sulla quale comunque ci sono grandi aspettative alla luce della vicinanza con il mercato di Fanello
L’attuale situazione dell’aeroporto di Comiso ha toccato uno dei punti più bassi della sua storia e deve essere la priorità del territorio. A dirlo il sindaco di Ragusa Peppe Cassì nel corso di un incontro dell’osservatorio turistico che ha avuto come tema unico proprio il Pio La Torre. Molteplici sono le cause della crisi: carenza di servizi e di idonei collegamenti, la SAC (che vanta numeri record per Catania, ma fallimentari su Comiso: fatto che alimenta sospetti e veleni), interventi economici esterni per sostenersi. Bisogna dunque trovare risorse economiche per attirare le compagnie;
la Regione ha stanziato alcune decine di milioni di euro per il potenziamento dello scalo e la realizzazione di infrastrutture ed ha assegnato 9 milioni di euro (3 milioni per 3 anni) alla Camera di Commercio del Sud-Est per mettere a bando nuove rotte internazionali; ieri la presenza dell’assessore regionale Alessandro Aricò in provincia per la consegna dei lavori del mercato di Vittoria, è stata occasione per ricordare l’imminente area Cargo all’aeroporto di Comiso e per ribadire che non sarà l’unico mezzo per rendere attiva l’infrastruttura
Al momento al bando della Regione hanno risposto 3 compagnie proponendo 5 nuove tratte estere. Le proposte sono in corso di valutazione e non sono ancora note le destinazioni. L’iter dovrebbe concludersi entro metà giugno. Il bando prevede punteggi premiali per chi avvia il servizio già in estate. La manifestazione di interesse avviata dal Libero Consorzio durante il suo commissariamento si pone l’obiettivo di sostenere il traffico nazionale in attesa della continuità territoriale: due le compagnie che hanno risposto. L’obiettivo è duplice: da una parte avviare una solida programmazione triennale, dall’altra colmare con urgenza le lacune di uno scalo che svolge un servizio pubblico prezioso per lavoratori e studenti fuorisede o per chi si sposta per bisogno o malattia.