Attualità
“Marenostrum” fa tappa a Messina
Tanti gli studenti che hanno visitato il barchino
Da imbarcazione utilizzata per il traffico di migranti dalla costa sud-ovest della Turchia, al sequestro e conversione del mezzo a simbolo di legalità, inclusione sociale e rispetto del mare. Questa è la storia della motovela Oceanis 473 Venturer ribattezzata Marenostrum che questa mattina ha fatto tappa a Messina nel porticciolo del Marina del Nettuno. Quella in città, organizzata dall’Archeoclub dello Stretto, è stata la seconda tappa del viaggio promosso dall’Archeoclub d’Italia – a cui la Procura della Repubblica di Ragusa ha affidato la custodia – dopo quella di Palermo. Tanti gli studenti degli istituti comprensivi cittadini che hanno visitato il barchino e hanno avuto la possibilità di salire a bordo grazie anche ai volontari della Protezione Civile.
Il barchino ormai da due anni è anche utilizzato per un importante progetto che l’Archeoclub ha sposato su iniziativa del Centro di Giustizia Minorile di Napoli. Un’iniziativa che permette ai ragazzi dell’area penale partenopea di conseguire i brevetti d’immersione subacquea Open Water Diver e Advanced Open Water Diver; grazie ai quali i ragazzi potranno contribuire alla tutela del mare e al recupero dei reperti. La barca è stata intercettata dalla Guardia di Finanza a sud di Pozzallo il 22 giugno del 2022 con oltre 100 persone a bordo e 3 scafisti che subito si sono dati alla fuga su un gommone poi intercettato. Dopo l’iter della giustizia, è stata affidata all’Archeoclub d’Italia in via definitiva con la sentenza del Tribunale di Ragusa datata 2 maggio 2023.