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Misure concrete per un servizio giustizia più efficiente

Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati plaude agli impegni per l'Ufficio del Giudice di Pace di Vittoria

di Redazione -

L’incontro, che ha visto un confronto costruttivo tra le istituzioni presenti e la classe forense, ha portato a impegni concreti da parte del Sindaco di Vittoria e del Presidente del Tribunale di Ragusa volti a migliorare l’efficienza e l’operatività dell’Ufficio del Giudice di Pace di Vittoria.

Pur essendo consapevoli delle oggettive difficoltà legate alla presenza di un solo Giudice di Pace presso l’Ufficio di Vittoria, il Presidente del Tribunale di Ragusa, Pitarresi, ha già anticipato la sua disponibilità a destinare alcuni dei Giudici Onorari di Pace che verranno assegnati al Circondario entro la fine dell’anno proprio all’Ufficio del G.d.P. di Vittoria.

Una notizia che promette di alleviare il carico di lavoro e accelerare i tempi processuali, scrive in una nota l’ordine degli avvocati di Ragusa. Parallelamente, il Sindaco di Vittoria ha comunicato di aver già provveduto, nei giorni scorsi, a implementare l’organico distaccato presso le cancellerie dell’Ufficio del G.d.P., dimostrando una tangibile attenzione alle esigenze operative.

A ciò si aggiunge l’impegno a limitare al massimo il turnover del personale amministrativo assegnato, una misura fondamentale per non disperdere le professionalità e le competenze acquisite e garantire continuità ed efficacia al servizio.

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ragusa ha manifestato il proprio apprezzamento per la sensibilità dimostrata dalla Presidenza del Tribunale e dall’Amministrazione Comunale. Il C.O.A. ha ribadito che continuerà a monitorare l’efficienza dell’Ufficio del G.d.P. di Vittoria, come del resto ha sempre fatto per l’intero “sistema giustizia ibleo”.

Questa attenzione costante riflette la consapevolezza del ruolo decisivo che l’Avvocato svolge, custode della legalità e presidio per la tutela dell’effettività dei diritti e delle garanzie previste dall’Ordinamento, come sancito dall’art. 1 del Codice Deontologico forense.