Messina

Ponte e legalità, la Cgil attacca

Scintille attorno al progetto

di tcf -

Ancora scintille attorno al progetto del Ponte sullo Stretto. Questa volta, ad accendere il dibattito è la CGIL, che punta il dito contro due emendamenti attualmente all’esame del Parlamento. Nel mirino del sindacato l’emendamento che consentirebbe alla società Stretto di Messina di diventare stazione appaltante qualificata senza passare dal sistema pubblico di verifica previsto dal Codice dei Contratti. “Una società senza esperienza operativa recente, gestisce appalti miliardari eludendo controlli: è una forzatura pericolosa, che può aprire la strada a opacità e scarsa trasparenza.” denuncia il segretario confederale Gesmundo. Ancora più critico l’emendamento che prevede una deroga alla Valutazione di Impatto Ambientale per progetti ritenuti di “difesa nazionale”. “È un modo per aggirare le tutele ambientali e zittire la partecipazione dei territori.” Continua il segretario della CGIL.

Ma la Stretto di Messina Spa risponde punto su punto. Secondo l’amministratore delegato Pietro Ciucci, tutto si svolge nel pieno rispetto delle regole. Ciucci ricorda che il progetto ha superato tutti i passaggi ambientali previsti, con parere favorevole alla Valutazione di Impatto Ambientale rilasciato dal MASE il 13 novembre 2024 e parere positivo sulla Valutazione di Incidenza Ambientale espresso il 21 maggio 2025. “La documentazione dimostra la coerenza delle misure di compensazione con la tutela ambientale e la rete Natura 2000”, precisa. Inoltre, sottolinea l’amministratore delegato, che, anche in caso di approvazione degli emendamenti, la società dovrà comunque ottenere l’iscrizione all’elenco ANAC e superare tutte le verifiche previste per legge.