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Lo scandalo dei rifiuti siciliani all’estero

Un costo esorbitante per i cittadini

di Emiliano Di Rosa -

Correva l’anno 2016, presidente della Regione Rosario Crocetta, e con la “manifestazione di interesse per esplorare il mercato” comincia il lungo viaggio della spazzatura siciliana all’’estero. Segue Nello Musumeci per 5 anni di legislatura e ora siamo a più della metà della legislatura con governatore Renato Schifani. Quasi 10 anni di soldi spesi per smaltire una parte dei rifiuti prodotti in Sicilia in impianti del nord Europa! Ieri nella “manovrina d’estate” sono stati stanziati gli ultimi 20 milioni di euro in ordine di tempo. Funziona così: la Regione propone, un dirigente referente del ministero dell’Ambiente firma “l’autorizzazione per le spedizioni transfrontaliere” e i cittadini (con le loro tasse) pagano i costi aggiuntivi. Sarebbe interessante che qualcuno dei parlamentari regionali chiedesse gli atti per calcolare la spesa complessiva in questi 10 anni e sapere quanto diamine c’è costato spedire via nave una quantità impressionante di monnezza verso Danimarca, Svezia, Olanda … dove i moderni termovalorizzatori vengono pagati per prendersela, bruciarla e farci pure altri soldi producendo energia. Infine i due termovalorizzatori da costruire in Sicilia: dopo un dibattito pluriennale pare che finalmente questo governo stia lavorando per realizzarli e gliene diamo atto. Ma ad oggi siamo al primo bando pubblicato lo scorso maggio in Gazzetta Ufficiale Europea: un avviso di 44 milioni di euro per la progettazione di fattibilità tecnico-economica. Nella migliore delle ipotesi verrebbero realizzati nel 2028. Ci attendono almeno altri tre anni di “variazioni di bilancio” per far navigare migliaia di tonnellate della nostra spazzatura verso nord. Se e quando questa storia assurda di sprechi finirà sarà bello fare i conti e spiegare ai siciliani i costi totali causati dall’incapacità di avere, nella nostra Regione, un sistema dignitoso e moderno di smaltimento di rifiuti!