Cronaca

Omicidio Ottaviano, i Ris tornano nella casa di Via Manenti

Condotta stamani una nuova ispezione dell’abitazione in cui il 12 maggio del 2024 è stato trovato cadavere Peppe Ottaviano. L’uccisione del 40enne sciclitano rimane ancora avvolta nel mistero

di Pinella Rendo -

A più di un anno dal ritrovamento, la casa di Peppe Ottaviano in via Manenti a Scicli  è tornata questa mattina al centro dell’attenzione delle forze dell’ordine.

I Carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina, affiancati da un magistrato, hanno condotto un nuovo sopralluogo nell’abitazione del 40enne brutalmente ucciso il 12 maggio dello scorso anno. Sui motivi specifici di questa nuova ispezione vige il massimo riserbo. Tuttavia, la presenza congiunta degli specialisti del RIS e di un rappresentante della magistratura è la conferma più lampante che le indagini su questo efferato delitto, che ha scosso la comunità di Scicli, sono tutt’altro che concluse. L’auspicio di molti è che questa minuziosa ricerca di indizi possa rappresentare il punto di svolta, portando alla luce elementi finora sfuggiti che possano condurre all’identificazione del o dei responsabili. Il corpo senza vita di Peppe Ottaviano fu rinvenuto la sera del 12 maggio 2024, all’interno della sua camera da letto.

A far scattare l’allarme fu il parcheggio insolito della sua auto, lasciata già dal sabato sera all’ingresso della via in modo da ostruirne il passaggio. L’indomani, l’intervento della polizia locale, impossibilitata a rintracciare Ottaviano e costretta a chiedere l’ausilio del carro attrezzi, allarmò i parenti. Fu proprio su loro insistenza che le forze dell’ordine fecero irruzione in casa che hanno trovato il 40enne che giaceva a terra vicino al letto, con evidenti segni di violenza.

Il suo corpo presentava due ferite alla testa, il setto nasale fratturato e diversi traumi sia alle costole che al cranio, dettagli che sin da subito hanno fatto pensare a un’aggressione particolarmente violenta. Il ritorno degli investigatori su quello che pare essere a tutti gli effetti il luogo del delitto riaccende nella comunità la speranza di ottenere verità e giustizia. Le stesse invocate lo scorso 12 maggio, durante una partecipatissima fiaccolata commemorativa, organizzata dalla famiglia, nel primo anniversario della morte di Ottaviano.