Palermo

All’ARS con una mancia in più …

Le dichiarazioni di Gaetano Galvagno

di Emiliano Di Rosa -

Visti i tanti problemi strutturali e le emergenze stagionali della Sicilia sarebbe opportuno che l’Ars avesse “una marcia in più” piuttosto che “una mancia in più”. Ieri nel corso della tradizionale “Cerimonia del Ventaglio” il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, coinvolto in un’inchiesta per corruzione e peculato, ad un certo punto ha detto: “le mance le ha volute tutta l’Ars”. Gli atti parlamentari di questa legislatura gli danno ragione. Cancellata la vecchia “Tabella H” (con cui si distribuivano a pioggia soldi ad associazioni, eventi, iniziative di amici e sostenitori dei deputati) a Sala d’Ercole da qualche anno si è trovato una sorta di escamotage ovvero la distribuzione consensuale di un ricco “budget” a tutti (o quasi) i parlamentari di maggioranza ed opposizione. Diciamo in media mezzo milione di euro agli esponenti di maggioranza e 250 mila a quelli di opposizione in ogni singola manovra e manovrina. Questo meccanismo finora ha consentito alle finanziarie e alle variazioni di bilancio di essere approvate più speditamente. Poi ci sono stati deputati che questa prassi l’hanno rivendicata con orgoglio, altri in maniera più sommessa, qualcuno e qualcuna più pudicamente ha ottenuto le risorse per il proprio collegio elettorale ma senza andare in copertina. Galvagno ieri ha difeso le mance così: “sono state condivise da tutte le forze politiche, le ha volute tutta l’Ars, io ho cercato di far approvare una norma che dettasse regole precise per assegnare i contributi ma nessuna forza politica ha risposto al mio appello”. Bene. La sincerità di Galvagno allora può essere un punto di partenza per Sala d’Ercole. Nel senso che se davvero esiste una questione etica e politica (quella giudiziaria è competenza della magistratura) con queste benedette mance non si capisce perché i 70 inquilini di Palazzo dei Normanni non possano trovare una soluzione normativa e chiudere questa storia. A meno che, essendo i rappresentanti della Sicilia e dei siciliani, in fondo i nostri 70 onorevoli non facciano altro che rispecchiare l’indole, le consuetudini e i comportamenti della maggioranza dei cittadini. Insomma le mance, le mancette, i favori, gli spiccioli che lubrificano e danno il contentino sono tollerati se non addirittura benvoluti dal popolo. O quantomeno da una parte consistente di esso. Siamo così abituati a dare e ricevere mance che non vediamo nulla di inopportuno o scandaloso nel fatto che girino nella prestigiosa sede del Parlamento Siciliano. Se così fosse se ne prenda atto una volta per sempre e si vada avanti non con una marcia in più ma con una mancia in più. Con onestà intellettuale. O con rassegnazione …