Cronaca

Caporalato in macelleria, sequestro da 7.500 euro e chiusura dell’attività

Sequestro preventivo a carico di una persona gravemente indiziata di caporalato a danno di quattro suoi dipendenti

di Sergio Randazzo -

Sfruttamento, lavoro nero e stipendi da fame. È quanto emerso da un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Palermo, che ha portato al sequestro di una macelleria ad Altavilla Milicia e di 7.500 euro, ritenuti profitto illecito. Il provvedimento, disposto dal GIP del Tribunale di Termini Imerese, riguarda un imprenditore del settore alimentare, gravemente indiziato del reato di caporalato nei confronti di quattro dipendenti.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i dipendenti erano costretti a lavorare in condizioni degradanti: stipendi inferiori di oltre il 50% rispetto ai minimi previsti dai contratti collettivi, nessun riconoscimento per il lavoro notturno, mancato rispetto dei giorni di riposo e addirittura obbligo di svolgere mansioni personali per il datore di lavoro e sua moglie, come fare la spesa.

Il clima di lavoro sarebbe stato dominato da un atteggiamento autoritario e intimidatorio del titolare, che approfittava delle difficili condizioni economiche e familiari dei lavoratori, spingendoli ad accettare qualsiasi tipo di trattamento pur di non perdere il posto.