Attualità
Il bilancio della Capitaneria di Porto di Gela
La Capitaneria di porto traccia il bilancio di fine agosto: sanzioni raddoppiate per l’uso scorretto degli acquascooter, soprattutto per mancate distanze dalla battigia ed eccessi di velocità
L’ultima settimana di agosto alla Capitaneria di porto di Gela si tirano le somme sulla stagione estiva. Quest’anno il bilancio presenta luci e ombre: le infrazioni legate alla conduzione di acquascooter sono raddoppiate rispetto al 2024. Le violazioni più frequenti hanno riguardato il mancato rispetto delle distanze minime dalla riva, la velocità eccessiva in prossimità delle aree frequentate da bagnanti e l’assenza delle dotazioni obbligatorie di bordo.
«Abbiamo dovuto intensificare i controlli – spiega il comandante – perché il fenomeno degli acquascooter rimane una criticità. La sicurezza dei bagnanti non può essere messa a rischio dall’incoscienza di pochi».
Un altro fronte su cui la Capitaneria ha concentrato l’attenzione riguarda la gestione del demanio marittimo. Nel corso dell’estate sono state individuate diverse aree occupate abusivamente da lidi privati, che sono state sgomberate e restituite alla fruizione pubblica.
«Il mare e la costa appartengono a tutti – sottolinea il comandante – ed è nostro dovere vigilare contro chi tenta di appropriarsene senza titolo».
Il comandante della Capitaneria Ferruccio Alessandro Grassia ha reso noto che le sanzioni comminate hanno superato i 40 mila euro complessivi.
Un segnale positivo è arrivato anche dalla giornata di Ferragosto, tradizionalmente la più delicata per l’afflusso di turisti e residenti sulle spiagge. Quest’anno, a differenza di quanto accaduto in passato, i bagnanti gelesi hanno rispettato le regole e non si sono registrati incidenti né emergenze. Un risultato che la Capitaneria attribuisce al lavoro di sensibilizzazione preventiva e al senso di responsabilità dimostrato dalla cittadinanza.
Se le moto d’acqua continuano a creare problemi, il fronte del pontile sbarcatoio offre invece un dato incoraggiante: nessun tuffo registrato durante l’estate. In passato questa pratica pericolosa aveva causato incidenti e allarmi, ma quest’anno controlli mirati, cartelli di divieto e campagne di sensibilizzazione hanno fatto la differenza.
«Il messaggio è arrivato ai giovani – conferma la Capitaneria –: il divertimento non può trasformarsi in tragedia». Il bilancio complessivo parla dunque di un’estate complessa: da un lato un’impennata di sanzioni e sequestri legati agli acquascooter, dall’altro la riduzione di abitudini rischiose come i tuffi dal pontile e il recupero di spazi pubblici abusivamente sottratti ai cittadini. A questo si aggiunge un Ferragosto trascorso senza incidenti, grazie al comportamento corretto dei bagnanti.
«Il mare è un bene prezioso – conclude il comandante – e solo con il rispetto delle regole da parte di tutti si può vivere in sicurezza e legalità».