Agrigento
Corte dei Conti: criticità su “Agrigento Capitale della Cultura 2025”
La Corte riconosce che la Fondazione Agrigento 2025 ha compiuto passi avanti
La Sezione di controllo della Corte dei conti per la Regione siciliana ha acceso i riflettori sulla gestione di “Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025”, evidenziando una serie di criticità organizzative e gestionali che rischiano di compromettere il pieno raggiungimento degli obiettivi del progetto.
Dubbi sull’efficacia dell’azione amministrativa
Secondo i giudici contabili, emergono “dubbi e incertezze” sulla reale capacità dell’iniziativa di tradursi in un impulso concreto per la coesione sociale, l’integrazione, la crescita economica e la valorizzazione delle identità locali. Le perplessità riguardano soprattutto la corrispondenza tra le attività in corso e i 44 progetti presentati nel dossier di candidatura.
Conflittualità interne superate, ma permangono ritardi
La Corte riconosce che la Fondazione Agrigento 2025, grazie all’apporto di alte professionalità provenienti dalla dirigenza statale, ha compiuto passi avanti in termini di efficienza amministrativa e trasparenza. Tuttavia, restano aperti i problemi legati ai ritardi nella rendicontazione dei fondi statali e regionali, con conseguenze sulla disponibilità delle risorse e sul monitoraggio dell’avanzamento dei progetti.
Carenze di coordinamento e controlli interni
Nella delibera si sottolinea l’assenza di evidenze istruttorie positive sul coordinamento tra i vari progetti finanziati e quelli previsti dal dossier, nonché la mancanza di strutture dedicate alla regia e al controllo interno. Dubbi anche sulla capacità di verificare la congruità dei costi contrattuali e di misurare i risultati concreti degli eventi, come la partecipazione del pubblico o l’impatto turistico.
Rapporti problematici tra Comune e Fondazione
Altro nodo riguarda i rapporti tra il Comune di Agrigento e la Fondazione, condizionati da ritardi nell’organizzazione e dalla difficoltà della Fondazione stessa ad assumere il ruolo di stazione appaltante. Per la Corte è “necessario” adottare misure di efficientamento immediato, accelerando l’attuazione dei progetti e pianificando già la liquidazione della Fondazione, che cesserà le proprie funzioni a fine 2025.
La prospettiva futura
La magistratura contabile invita a valutare con attenzione quali iniziative culturali e turistiche abbiano prodotto benefici concreti e possano essere stabilizzate o replicate in futuro. L’obiettivo, sottolineano i giudici, deve restare la crescita culturale ed economica del territorio, al di là della durata dell’iniziativa legata al titolo di Capitale della Cultura.