Attualità
Ciclismo, la sicurezza in strada degli utenti “vulnerabili”
Ne abbiamo parlato con il comandante della polizia stradale di Ragusa, Vincenzo Chessari
Spesso causano l’ira degli automobilisti. Si tratta di una categoria di utenti della strada inserita all’interno dei cosiddetti vulnerabili. Anche la provincia di Ragusa segue il trend negativo che segna un incremento di incidenti mortali di ciclisti. Quella che però manca spesso è la conoscenza delle norme del codice della strada. E’ quanto ci viene anche sottolineato dal Comandante della Polizia Stradale di Ragusa, Vincenzo Chessari. C’è chi crede che i ciclisti non abbiano addirittura il diritto di circolare in strada o che devono ricorrere ai marciapiedi: nulla di ciò è vero.
Ci sono comportamenti da evitare che nel caso in questione riguarda sia i ciclisti che gli automobilisti. Non si può andare in bici se sotto effetto di alcol e non si può usare il cellulare mentre si pedala, così come i limiti di velocità vigono anche per le due ruote.
C’è invece una caratteristica che accomuna quasi tutti i ciclisti oltre alla passione per l’uso di questo mezzo: l’attenzione per il casco, considerato davvero fondamentale anche se non obbligatorio.
A livello nazionale inoltre grande attenzione da parte delle Forze dell’Ordine è volto a verificare che le biciclette a pedalata assistita, sempre più diffuse, rispettino i requisiti della normativa e non siano cioè manomesse al punto da renderli assimilabili a eri e propri veicoli.
Al termine dell’intervista, c’è una considerazione del Comandante che vale la pena ribadire: rispettare tutte le norme riduce quasi del tutto la percentuale di rischio per gli incidenti. Ricordando allora che la strada appartiene a tutti, che sia per sport o per spostarsi, ben venga l’uso di un mezzo che apporta anche tanti benefici al corpo e alla mente.