Attualità
Folla commossa ai funerali di Stefano Gaglio
Stamattina sono stati celebrati i funerali del magazziniere ucciso lo scorso 15 settembre in via Oberdan a Palermo dal cognato, Giuseppe Cangemi
“Ti faremo arrivare più in alto che puoi”. Con questa frase, impressa su un grande pannello all’ingresso della chiesa di Santa Cristina, parenti e amici hanno voluto salutare per l’ultima volta Stefano Gaglio, il magazziniere di 40 anni ucciso lo scorso 15 settembre in via Oberdan a Palermo dal cognato, Giuseppe Cangemi. Prima della cerimonia, la salma è stata portata a Borgo Nuovo, nel quartiere dove Gaglio abitava con la moglie e le due figlie. Un gesto simbolico per permettere ai vicini e agli amici di tributargli un ultimo saluto. Lacrime e applausi hanno accompagnato il feretro lungo le strade del rione, a testimonianza dell’affetto e della stima per un uomo descritto da tutti come un grande lavoratore, un marito e un padre esemplare.
Il feretro è stato accolto in chiesa da un corteo commosso. A celebrare la messa funebre è stato padre Antonio Garau, che nell’omelia ha invitato i presenti a trovare conforto nella fede e nell’amore, unica risposta possibile alla violenza. “Ognuno di noi oggi vorrebbe trovare le parole giuste – ha detto – ma è Dio a parlarci attraverso la Bibbia e il Vangelo. Viviamo in un mondo che sembra non voler sapere nulla dell’amore, eppure solo l’amore può salvarci. Le nostre preghiere hanno senso soltanto se diventiamo testimoni concreti dell’amore: nella famiglia, sul posto di lavoro, con chiunque incontriamo”. Una comunità intera si è stretta attorno alla moglie, alle figlie e ai familiari, con un messaggio unanime: Stefano sarà ricordato come un padre e un marito speciale, vittima di una tragedia che ha lasciato un vuoto incolmabile.