Attualità
Piove a scuola, protesta del Liceo delle Scienze Umane
Una sistemazione che, già con le prime piogge, ha messo in evidenza gravi disagi strutturali e organizzativi
Ieri mattina, durante le ore di lezione, la pioggia battente ha causato situazioni di forte disagio negli ambienti scolastici, rendendo difficile se non impossibile la normale attività didattica.
«Non è la prima volta che veniamo penalizzati – spiega Daniele, uno degli studenti –. L’anno scorso siamo stati spostati al Don Minozzi per lasciare spazio al Liceo Classico, privandoci dei laboratori. Quest’anno ci hanno mandati in via Grace, lasciando i nostri laboratori in via Europa inutilizzati, nonostante ci siano tre spazi attrezzati e una biblioteca che in passato è stata adattata ad accogliere persino tre classi insieme. Inoltre, nel plesso centrale ci sono sette aule occupate dalle scuole elementari, nonostante il calo delle iscrizioni. Ma a noi, studenti delle Scienze Umane, non viene concesso nulla».
Alla protesta degli studenti si sono uniti anche i genitori, decisi a sostenere la battaglia dei propri figli. Martedì prossimo una delegazione si recherà a Caltanissetta per portare direttamente all’attenzione delle autorità competenti i disagi vissuti dai giovani gelesi.
«Non è accettabile che i nostri ragazzi vengano trattati come studenti di serie B – afferma un genitore –. Hanno diritto a spazi dignitosi, laboratori e aule adeguate. È una questione di pari opportunità educative».
Questa mattina, a seguito delle segnalazioni, il dirigente scolastico Maurizio Tedesco si è recato personalmente nel plesso di via Grace per verificare lo stato degli ambienti che ospitano cinque classi del Liceo delle Scienze Umane. «Sono consapevole delle difficoltà – ha dichiarato – e ci stiamo già muovendo per trovare soluzioni. È fondamentale garantire ai nostri studenti spazi adeguati e sicuri».
Intanto la tensione cresce: gli studenti rivendicano il diritto a frequentare la sede centrale, accanto ai laboratori e alle strutture a cui avrebbero accesso di diritto, mentre i genitori chiedono un intervento immediato da parte delle istituzioni provinciali. La questione, ormai, è diventata simbolo di una gestione difficile e contestata degli spazi scolastici in città.