Palermo

Ecomafia 2025, Sicilia terza in Italia per reati ambientali

I numeri fotografano una situazione ancora critica

di Redazione -

L’illegalità ambientale in Italia continua a crescere, confermandosi una delle principali minacce alla tutela del territorio e alla legalità. È quanto emerge dal report 2024 presentato a Palermo durante una conferenza dedicata al contrasto dei reati ambientali, che ha riunito esperti, rappresentanti delle forze dell’ordine e autorità giudiziarie. La Sicilia si conferma tra le regioni italiane più colpite dal fenomeno dei reati ambientali, secondo il rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente, presentato oggi. Nonostante una lieve flessione rispetto al 2023, l’isola resta terza in Italia, dietro Campania e Puglia, con 3.816 illeciti penali, pari a 10,4 reati al giorno. Preoccupa in particolare il dato sui reati contro gli animali, che vede la Sicilia al primo posto nazionale con 1.015 illeciti penali, in aumento del 3,9% rispetto al 2023.

Grave anche l’impatto degli incendi boschivi e di vegetazione: con 351 illeciti penali, l’isola si colloca al quarto posto in Italia, ma resta prima per superficie bruciata (oltre 17.500 ettari) e seconda dopo la Calabria per numero di incendi. Sul fronte dei rifiuti, la Sicilia è sesta regione con 709 illeciti penali, in lieve calo (-2,3%).

I numeri fotografano una situazione ancora critica, dove abusivismo edilizio, incendi e maltrattamenti animali restano emergenze strutturali. Serve una risposta decisa e continuativa