Palermo

Bocciato il Fondo per l’Editoria: ‘Atto irresponsabile e indecente’

“Chi cerca visibilità attraverso l’informazione ha votato contro di essa”

di Sergio Randazzo -

La Federazione Editori Digitali (FED) ha espresso profonda indignazione per la soppressione del Fondo per l’Editoria dalla manovra finanziaria della Regione Siciliana. Una decisione che, secondo la FED, rappresenta un grave colpo all’informazione regionale e al diritto dei cittadini di accedere a notizie libere e di qualità.

Un emendamento che divide

La norma è stata cancellata a seguito di un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, sostenuto da una parte della stessa maggioranza. La FED definisce la scelta “irresponsabile e miope”, sottolineando come essa indebolisca l’intero sistema dell’informazione locale, già messo a dura prova da carenze strutturali e risorse limitate.

Il voto segreto e le accuse di incoerenza

A rendere la vicenda ancora più controversa è stato il ricorso al voto segreto, che ha permesso a molti deputati di nascondere la propria posizione. «È indecente — denuncia la FED — che tra i responsabili di questa decisione vi siano coloro che ogni giorno cercano visibilità proprio attraverso le testate e i canali che quel fondo avrebbe contribuito a sostenere».

Non sussidi, ma investimenti culturali

La Federazione chiarisce che non si tratta di sussidi alle imprese editoriali, ma di investimenti per alimentare la cultura dell’informazione quotidiana. L’obiettivo è diffondere il valore della conoscenza, soprattutto tra le fasce più fragili e i giovani, affinché possano imparare a riconoscere e scegliere contenuti veri, verificati e liberi da condizionamenti.

Al fianco dei giornalisti

La FED conferma il proprio impegno a fianco dei giornalisti, nel rispetto del loro lavoro e dei loro diritti, e in collaborazione con l’Associazione Stampa Parlamentare. Entrambe le realtà condividono la visione di un’informazione autonoma, competente e responsabile, pilastro fondamentale della democrazia.

Una classe dirigente da raccontare

«Questa classe dirigente dovrà essere raccontata con rigore, trasparenza e libertà — conclude la Federazione — perché i cittadini abbiano piena consapevolezza delle sue scelte. E noi continueremo a farlo, senza timori e senza complicità».