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A Ragusa, sei CD ingoiati dal dimensionamento scolastico

Dimensionamento scolastico, sono sei i circoli didattici che la provincia di Ragusa è destinata a perdere sulla base del dimensionamento scolastico. A farne le spese sono sempre i lavoratori, soprattutto quelli precari, e l'offerta formativa.

di Chiara Scucces -

Il decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023 prevede per l’anno scolastico 2024/25 il numero di 710 istituzioni scolastiche in Sicilia con una diminuzione di ben 92 istituzioni rispetto a quelle attuali. In provincia di Ragusa il taglio previsto è pari a 6 Istituti, ma secondo le organizzazione sindacali rappresentano un numero troppo elevato rispetto anche all’applicazione di quanto il Decreto stesso prevede;  Infatti gli alunni frequentanti il corrente anno scolastico sono pari a 46.210 unità che, rapportati al coefficiente utilizzato per la quantificazione a livello regionale, porterebbe il numero di istituzioni scolastiche a 48 rispetto alle 52 attuali con un taglio di 4 istituzioni scolastiche e non sei. I sei circoli didattici che sarebbero accorpati ad altri istituti sono il circolo didattico De Amicis di Comiso, quello di Piano Gesù di Modica, quello di Pozzallo; Ragusa perderebbe tre circoli didattici: Mariele Ventre, Palazzolo e Paolo Vetri. La CGIL denuncia questa proposta dell’Ufficio scolastico provinciale, addirittura più grave di quanto dovrebbe essere prevedendo il taglio di tutti i sei Circoli didattici presenti in provincia con una penalizzazione troppo alta per la comunità iblea: l’accorpamento di istituti comporta la perdita di Dirigenti scolastici, di personale amministrativo ma anche di tutto il personale scolastico. Oltretutto, la Provincia di Ragusa si colloca la secondo posto, dopo Trapani, per dispersione scolastica con dati che superano il 5% ed è quella in cui la presenza di alunni immigrati raggiunge il numero in percentuale più elevato di tutta la regione. “L’accorpamento degli Istituti ci viene presentato come una “ottimizzazione delle risorse” – lanciano l’allarme Graziella Perticone, segretaria generale Flc Cgil Ragusa e Peppe Scifo, segretario generale Cgil Ragusa, ma in realtà si tratta di sterili tagli: il sacrificio di posti di lavoro andrebbe comunicato contestualmente alla riduzione del numero medio di alunni per classe, all’apertura di spazi mensa, all’ampliamento del tempo prolungato, all’incremento di palestre, biblioteche, sale studio, all’adeguamento sul piano della sicurezza degli edifici scolastici vetusti, alla scomparsa di edifici costruiti per altri fini destinati alle attività didattiche, e ad altri provvedimenti che realmente concorrono alla tutela dell’individuo e, conseguentemente, al rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione” dichiarano i due rappresentanti sindacali.