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Un sistema che fa acqua, Ragusa maglia nera

In Sicilia si spreca troppa acqua; il comune di Ragusa è il capoluogo siciliano dove se ne perde di più a causa di reti idriche vetuste e fatiscenti: ogni 10 litri immessi nella rete idrica, quasi 6 e mezzo non arrivano nelle case e nelle aziende

di Redazione -

La maglia nera, a livello regionale, per acqua sprecata a causa della rete idrica va a Ragusa. Il dato emerge dall’ultimo rapporto dell’istituto di ricerca Eurispes su dati Istat, denominato “Un sistema che fa acqua: lo stato delle acque in Italia“, che assegna al comune capoluogo ibleo un record poco invidiabile. Ragusa è fra i sei comuni capoluoghi d’Italia con il maggiore spreco di acqua pubblica, ben il 63%. Significa che ogni 10 litri immessi nella rete idrica, quasi 6 e mezzo non arrivano nelle case e nelle aziende. Irrimedialmente persi, lungo la strada di condutture fatiscenti mentre durante i mesi estivi, soprattutto in alcune zone, la gente è rimasta a secco e ha dovuto fare ricorso, privatamente, alle autobotti.

“La principale criticità nel nostro Paese,  è scritto nel rapporto Eurispes, riguarda la presenza di un sistema infrastrutturale antiquato e disfunzionale, concepito sulla base delle necessità degli anni Cinquanta. Servirebbe l’ammodernamento e il rifacimento della rete idrica, sebbene la crisi idrica non sia dovuta solamente a una carenza, spesso momentanea di materia prima, ma sia piuttosto una crisi infrastrutturale dovuta alla mancanza di impianti e reti adeguate sull’intero ciclo dell’acqua e debba fare i conti con i cambiamenti climatici.

Il disastro del settore idrico in Sicilia, ed in particolare a Ragusa, per di più, è peggiorato rispetto ai dati dello scorso anno elaborati sempre su base Istat. Nel 2022 la percentuale delle perdite lungo le condotte iblee era di 8 punti percentuali in meno, quest’anno la situazione è peggiorata. Un’isola circondata dall’ acqua ma dove l’acqua fa una fatica immane ad arrivare nelle case dei cittadini e che prima di arrivare di perde in mille rivoli.