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Anche nella provincia iblea, il potere d’acquisto diminuisce
Caro vita, dati allarmanti anche per la provincia di Ragusa che non si sottrae al trend nazionale: i prezzi aumentano e le famiglie riescono a spendere sempre meno
I prezzi aumentano e il potere d’acquisto delle famiglie diminuisce. E’ quanto emerge dai dati forniti da ConfCommercio provinciale di Ragusa sulla situazione economica e finanziaria che sta influenzando le famiglie. “Lo sapevamo. Ma, adesso, abbiamo il conforto dei numeri”, dice il presidente di Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, a proposito della situazione che ha riguardato da vicino anche l’area iblea. Purtroppo, il mantra degli ultimi mesi sembra essere sempre lo stesso e anche i dati Istat lo ribadiscono una volta di più”. Nel corso del 2022, la crescita significativa dei prezzi ha portato a una contrazione dell’1,6% del potere d’acquisto delle famiglie, a differenza dell’incremento del reddito disponibile del 3,2% nel 2021. L’incremento della spesa per consumi finali delle famiglie (+12,6%) rispetto al reddito disponibile ha portato a una diminuzione della quota di reddito destinata al risparmio. La propensione al risparmio delle famiglie è diminuita dal 13,8% del 2021 all’8% del 2022, tornando a livelli precedenti alla crisi economica. Le imposte correnti sono aumentate dell’1,9% rispetto al 2021, con un aumento del 4% dell’Irpef in parte compensato dalla diminuzione delle ritenute sui redditi da capitale e sul risparmio gestito (-40,1%). I contributi sociali versati dalle famiglie sono cresciuti complessivamente del 5,9%.Le nuove misure relative agli assegni familiari hanno parzialmente compensato la riduzione del “bonus 80 euro”. “Dobbiamo cercare di uscire fuori da questo loop economico infinito, è necessario studiare nuove prospettive, prefigurare soluzioni differenti dal solito anche per una provincia piccola come la nostra. Confcommercio sta cercando di tracciare delle linee d’azione. Ma è chiaro che è tutto il sistema economico locale che deve cercare di fare quadrato. Perché da soli non si può andare lontano”, la chiosa di Manenti per evitare che le famiglie finiscano sulla soglia di povertà