Trapani

Nell’operazione antimafia nel Trapanese, in manette anche l’ex vice Sindaco di Custonaci

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano

di Sergio Randazzo -

Tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione “Scialandro”, portata a termine nel Trapanese da carabinieri e polizia, c’e’ l’ex vice sindaco del comune di Custonaci Carlo Guarano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Gli altri indagati

Risultano indagati, a piede libero, l’ex sindaco Giuseppe Morfino, l’ex assessore Giovanni Battista Campo e un consigliere comunale di maggioranza in caric . L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano e riguarda 21 misure restrittive (17 in carcere e 4 ai domiciliari). Sono ancora in corso diverse perquisizioni mentre gli investigatori hanno acquisito vari documenti tecnico contabili e amministrativi presso il comune di Custonaci, in provincia di Trapani. L’indagine, – durata due anni, e seguita dalla DIA di Palermo e Trapani, dalla Squadra Mobile della Questura di Trapani e dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Trapani – ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza per reati di natura associativa di stampo mafioso o comunque per delitti connotati dall’aggravante mafiosa.

Rapporti tra mafia e politica

Nello specifico, le indagini hanno portato alla luce sinergie e rapporti opachi tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci e le famiglie mafiose di Custonaci, Valderice e Trapani, grazie ai quali queste ultime riuscivano ad imporre all’ente locale i nominativi dei beneficiari di contributi solidaristici per far fronte alle condizioni di disagio economico post-pandemico, nonche’ a pilotare l’affidamento di appalti pubblici in favore di ditte colluse o a loro riconducibili, anche per interposta persona, una delle quali aveva proceduto all’assunzione fittizia di un ergastolano allo scopo di consentirgli di beneficiare della semiliberta’