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“Povera Sicilia”
Stipendi più bassi di 7.000 euro sulla media nazionale
In Sicilia lo stipendio medio per i dipendenti del settore privato è più basso di 7 mila euro rispetto alla media italiana (16.000 euro l’anno lordi contro 23.000). È il quadro che emerge incrociando l’ultimo report della Cgil e uno studio dell’Osservatorio Findomestic e Prometeia. “Povera Sicilia” viene allora da titolare, per l’ennesima volta. Perché la cronicità di questo gap strutturale nei salari e negli emolumenti delle aziende private siciliane rispetto al resto del Paese è appurata, storica e non lascia scampo. Eccezioni a parte è chiaro che il giro d’affari, il benessere delle imprese, la qualità e quantità di lavoro e le consuetudini nella nostra Regione (come in altre realtà del Mezzogiorno) sono altra cosa rispetto alle aree più dinamiche e ricche del Centro-Nord Italia. Basta fare una breve ricerca su internet o negli archivi di qualsiasi testata giornalistica per constatare come da decenni (no anni, decenni!) il divario sia sempre enorme. Di titoli “Sicilia, salari bassi”, “Stipendi, a Milano la busta paga vale due volte e mezza quella dei palermitani”, “Sicilia indietro” e simili ne abbiamo scritti e letti a bizzeffe e a parte qualche rara sfumatura decimale dagli anni ’90 del secolo scorso non è cambiato praticamente nulla. In materia di stipendi “Povera Sicilia” o, se preferite “Poveri siciliani” insomma resta lo slogan più semplice, efficace e sempre d’attualità!