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A Modica la voce di Zainab Entezar per le donne afghane

La regista afghana Zainab Entezar è una testimonianza diretta delle difficoltà e delle ingiustizie che affliggono le donne in Afghanistan. Attraverso i suoi libri e i suoi documentari, racconta la resistenza delle donne contro i Talebani. Ieri è stata ospitata all'Ente Liceo convitto, a Modica; la sua presenza ha regalato spunti di riflessione sulla lotta per i diritti umani e la libertà di espressione.

di Chiara Scucces -

Un ponte tra la parola scritta e la potenza delle immagini, un grido di memoria e denuncia che risuona fino al cuore della Sicilia. La scrittrice e regista afghana Zainab Entezar è stata la protagonista di un incontro interamente dedicato alla condizione delle donne in Afghanistan e alle loro instancabili forme di resistenza.  E’ stato l’Ente Liceo Convitto di Modica ad ospitare questo evento di straordinaria rilevanza culturale e sociale; e il richiamo è stato fortissimo, perchè l’aula dedicata a Carmelo Ottaviano era affollata, il silenzio rotto solo dagli applausi per Entezar

Dopo il ritorno al potere dei talebani nel 2021 Entezar ha documentato le proteste delle donne afghane rischiano la propria vita. A causa delle minacce ricevute, è stata costretta a fuggire e ora vive in esilio in Germania.

Entezar continua ad essere una voce critica contro il regime talebano e a sensibilizzare la comunità internazionale sulla situazione delle donne nel suo paese; l’appuntamento di ieri pomeriggio fa parte della tournée italiana promossa dalla rete del Caffè Sospeso e dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, nell’ambito delle rassegne “Voci di Donne” e “Aspettando Versi di Luce 2025”, organizzate dall’Ente Liceo Convitto e dal Cineclub 262

Nel corso dell’incontro, si è discusso del suo libro “Fuorchè il silenzio”, in cui sono raccolte le testimonianze di 36 donne che hanno lottato per i loro diritti in Afghanistan e sono stati proiettati uno stralcio del suo film e dei suoi cortometraggi. Una all’apparente semplice bicicletta può diventare mezzo simbolico per esplorare temi di libertà, autodeterminazione e resistenza femminile in una società patriarcale, convinta che la luce delle donne che continuano a resistere, nessuno potrà spegnerla