Ambiente

A questo punto il Ponte s’ha da fare …

Tuitto il mondo guarderà allo Stretto di Messina

di Emiliano Di Rosa -

Al di là delle legittime posizioni favorevoli e contrarie al Ponte sullo Stretto di Messina c’è un dato politico e mediatico che riguarda la costruzione di quest’opera colossale di cui bisogna tenere conto. Perché se legittime sono pure le osservazioni di chi paventa la malaugurata ipotesi che i lavori vadano a rilento o si interrompano e la data del 2032 per l’inaugurazione slitti a chissà quando, bisogna ricordare che qua non si tratta di costruire una diga nel centro Sicilia, aprire un palasport a Palermo o tagliare il nastro a un lotto di autostrada verso Gela. Qua c’è in ballo l’immagine dell’Italia nel mondo. Sullo stretto di Messina si concentreranno le televisioni, i giornali, i siti di informazione di tutto il pianeta. Il sogno di unire la Sicilia, una delle isole più note del “globo terracqueo”, al continente italiano è millenario: ci avevano pensato anche gli antichi romani e la sfida tecnologica, ingegneristica ed economica di questa infrastruttura è enorme. Se ne parlerà per anni ovunque e i riflettori dei mass media saranno puntati per otto anni su questi tre chilometri e mezzo di mare. E allora bisogna ragionare in una maniera nuova: pure se il treno da Ragusa a Trapani continuasse a impiegarci 13 ore o se i prossimi 10 chilometri di autostrada aspettassero il finanziamento per un lustro, una volta che la costruzione del ponte è cominciata bisogna finire nei tempi previsti. A meno che tutta la classe dirigente della nostra nazione non voglia allargare il cerchio dei classici sfottò e delle critiche severe dai nostri profili Facebook “casalinghi” ai social network, alle tv, alle radio, ai quotidiani e ai settimanali che servono 8 miliardi di cittadini del pianeta terra. Il “sistema Italia” nel Mezzogiorno, se il Ponte lo si comincia a costruire questa estate, non può e non deve tentennare, incepparsi o peggio fallire come in tanti altri ingloriosi precedenti. Sarebbe una figura magra e barbina spaventosa, ci copriremmo di ridicolo dal Giappone al Canada, dalla Russia alla Nigeria passando per Germania e Australia, così tanto per dire ….

Una colossale brutta figura ancor più grande del Ponte!