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Abitare e lavorare a Casa di Toti, i risultati

Presentati ieri i risultati del progetto “Abitare e Lavorare a Casa di Toti” ad un anno dal suo inizio

di Chiara Scucces -

L’Associazione Casa di Toti ha aperto le porte della sua struttura di Modica per presentare i risultati ottenuti durante il primo anno del progetto “Abitare e Lavorare a Casa di Toti”, un progetto nato per promuovere la piena inclusione e l’autonomia delle persone con autismo.

Il progetto, che è basato su un modello innovativo e replicabile che integra formazione, lavoro e residenzialità, è stato sostenuto da enti pubblici e dal terzo settore, con l’obiettivo di offrire un modello che vada oltre l’assistenza, puntando all’autodeterminazione e alla dignità della persona.

Durante l’evento sono stati illustrati alcuni dei principali risultati ottenuti: 10 laboratori attivi per sviluppare competenze professionali, autonomie quotidiane e abilità sociali;  tirocini formativi con aziende locali; assunzioni dirette all’interno del B&B etico della struttura; servizio residenziale attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7; Weekend respiro pensati per alleggerire il carico delle famiglie; Inserimento di nuovo personale specializzato.

La Casa di Toti è un bell’esempio di inclusione, opportunità e prospettive concrete per giovani e ragazzi con autismo, ma anche un’esperienza significativa di cooperazione tra terzo settore, pubblica amministrazione e privato sociale. Il lavoro che svolge l’associazione da anni mira a a diffondere una cultura del cambiamento e una maggiore attenzione alle persone e queste esperienze dovrebbero diventare pratica diffusa, soprattutto al Sud. Per farlo occorre la volontà di tutti gli attori in campo, pubblici e privati e anche la capacità di lavorare insieme per un obiettivo condiviso