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Accordo quadro a Termini Imerese: una svolta storica per l’industria siciliana

Urso ha sottolineato che Termini Imerese diventerà un modello per il rilancio industriale del Paese

di Sergio Randazzo -

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha definito l’accordo quadro firmato a Termini Imerese una “svolta storica” per la Sicilia e per l’industria italiana. L’intesa, raggiunta tra i commissari straordinari, l’INPS, il gruppo Pelligra, le organizzazioni sindacali e la Regione Sicilia, mette in salvo 540 posti di lavoro, offrendo nuove opportunità di sviluppo per l’area.

Salvaguardia dell’occupazione e rilancio industriale

Il piano prevede l’assunzione di 350 lavoratori da parte di Pelligra, con la possibilità di accedere a un programma di riqualificazione e formazione professionale, essenziale per l’attuazione del nuovo piano industriale. Gli altri 190 dipendenti, rimasti in capo all’amministrazione straordinaria, potranno beneficiare dell’isopensione a partire dal gennaio 2025.

Un modello per il futuro dell’industria italiana

Urso ha sottolineato che Termini Imerese diventerà un modello per il rilancio industriale del Paese, trasformando un simbolo della crisi industriale, caratterizzato da oltre dodici anni di cassa integrazione, in un polo produttivo e logistico. Questo successo è stato possibile grazie al supporto del presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani.

I poli industriali siciliani: una nuova era di sviluppo

La Sicilia, ha dichiarato Urso, può ora contare su tre grandi poli di sviluppo industriale: il petrolchimico di Priolo-Augusta, salvaguardato grazie alla messa in sicurezza dell’Isab di Priolo; l’Etna Valley, con i significativi investimenti di StMicroelectronics e 3Sun dell’Enel; e ora Termini Imerese, destinato a diventare un importante centro produttivo, logistico e portuale.