Ambiente

Acqua poca e cara

Rete idrica colabrodo in Sicilia

di Emiliano Di Rosa -

“Palermo colabrodo” scrive oggi il quotidiano “la Repubblica” facendo riferimento alla sua rete idrica. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, lo scorso 22 marzo, l’Istat ha presentato l’annuale dossier e nel capoluogo siciliano metà dell’acqua erogata si perde nella rete. Un dato davvero allarmante e inserito nel quadro generale di tutta la nostra regione che, lo sappiamo, è in emergenza idrica. L’acqua è ormai razionata in più di centocinquanta comuni e i disservizi nella rete sono all’ordine del giorno. Acqua poca, insomma, e anche sempre più cara: dallo scorso mese di gennaio si sfiorano i 25 euro per ogni litro al secondo e dunque il prezzo per il 2024 è salito del 2,3% rispetto all’anno precedente, complice l’aumento dell’inflazione e il necessario adeguamento dei prezzi. Un report di Cittadinanzattiva spiega poi come la spesa media per le famiglie di Enna sia di 766 euro l’anno, risultando nella “top ten” dei capoluoghi italiani con il servizio più caro; nel resto della Sicilia la bolletta dell’acqua, seppur più leggera, rimane comunque ben al di sopra della media italiana. Nel 2023 gli abitanti della nostra isola hanno pagato circa 500 euro rispetto ai 478 del resto dello Stivale e, come detto, il 2024 è cominciato con ulteriori rincari. Tornando ai dati diffusi dall’Istat per il 2022 si sono persi In Sicilia ben 340 milioni di metri cubi di acqua (il 51,6% del totale) nella sola fase di immissione in rete a cui bisogna aggiungere gli sprechi individuali nelle case. Sempre meno acqua, sempre più perdite in rete, sempre più care le bollette: questa è la sintesi!