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Affido familiare, adesso tocca alla Regione

Convegno AFAP a Bagheria per promuovere la cultura dell’affidamento dei minori. Si chiama affidamento familiare ed è uno strumento che ha lo scopo di porre rimedio a situazioni di temporanea inabilità dei genitori di minori che ostacolino il diritto del minore alla propria famiglia

di piero messina per sicilia on demand -

Si chiama affidamento familiare ed è uno strumento che ha lo scopo di porre rimedio a situazioni di temporanea inabilità dei genitori di minori che ostacolino il diritto del minore alla propria famiglia.

Di questo si è parlato a Bagheria nel corso di un convegno promosso da AFAP, l’Associazione famiglia affidatarie di Palermo

Per Adriana De Trovato, presidente Afap, “è necessario avviare un percorso di formazione professionale rivolto alle figure che gestiscono i progetti di affido. Ed è un percorso nel quale coinvolgere anche le famiglie che sono disponibili a diventare affidatarie. Per questo motivo, Afap chiede un incontro con i vertici dell’Assessorato regionale alla Famiglia, primo referente in tema di attuazione dei progetti di affido in Sicilia”.

E’ complicato avere uno spaccato preciso del fenomeno dell’affidamento, procedura che chiaramente non ha nulla a che vedere con l’adozione, poiché l’obiettivo finale è restituire il minore alla propria famiglia naturale.

I dati più recenti riguardo all’affido familiare dei minori in Italia parlano di: 12.815 persone  a cui vanno aggiunti 13.408 tra bambini e ragazzi di 0-17 anni accolti nei servizi residenziali

L’affidamento è una misura temporanea. La legge 28 marzo 2001, n. 149 fissa la lunghezza massima dell’affido a 24 mesi, prorogabile da parte del tribunale per i minorenni laddove se ne riscontri l’esigenza. Eppure, a fine anno 2020 più della metà degli affidamenti mostra una durata superiore ai 2 anni: quasi il 22% dai 2 ai 4 anni, e nel 39% dei casi si va oltre i 4 anni.

Questo dipende anche dal fatto che le norme stabiliscono il principio della continuità degli affetti assicurando la continuità delle relazioni socio-affettive consolidatesi durante l’affidamento. E questo è un principio da rispettare  anche quando il minore  farà ritorno nella famiglia di origine.