Catania

Aggressione nella movida catanese: tre giovani sottoposti a misura cautelare VIDEO

Una frattura al volto per un diverbio su una ragazza

di Sergio Randazzo -

La Polizia di Stato di Catania, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, ha eseguito nella giornata del 17 aprile 2025 un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di tre giovani catanesi, tutti ventenni, accusati di aver preso parte a una violenta aggressione avvenuta nel cuore della movida cittadina.

I provvedimenti emessi

Il provvedimento, firmato dal G.I.P. del Tribunale di Catania lo scorso 15 aprile, ha disposto per:

  • M.J.A., classe 2002: obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e obbligo di dimora, con il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione tra le 15:30 e le 2:30;
  • S.D.C.A.F., classe 2003, e G.A., classe 2002: obbligo di dimora con la stessa fascia oraria di restrizione.

I fatti contestati

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal giudice, e nel rispetto della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, i tre sarebbero gravemente indiziati di lesioni personali aggravate, commesse in concorso tra loro e con altre persone non ancora identificate. L’aggressione risale al 4 gennaio 2025 e sarebbe avvenuta in due momenti distinti all’interno del centro storico, in una delle zone più frequentate della città.

Una frattura al volto per un diverbio su una ragazza

La vittima, un giovane che ha riportato una frattura pluriframmentaria scomposta al naso (con una prognosi di 30 giorni), ha raccontato ai poliziotti di essere stata colpita da un gruppo di ragazzi da lui conosciuti. Alla base della violenza, secondo quanto riferito, ci sarebbe stato un vecchio diverbio per motivi futili legati a una ragazza, sorella di uno degli aggressori.

Le indagini: video, testimoni e social

Determinanti sono stati i riscontri raccolti dagli agenti della III Sezione Investigativa della Squadra Mobile, specializzata in reati contro la persona. Testimonianze oculari, riconoscimenti fotografici, video tratti dai social e immagini delle telecamere di sorveglianza hanno permesso agli investigatori di delineare con chiarezza i ruoli ricoperti da ciascun indagato.

Le azioni violente, secondo quanto emerso, sarebbero state commesse secondo la logica del branco, con un’alternanza di ruoli tra i partecipanti all’aggressione.

I tre indagati sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.