Attualità

Agricoltori: le terre non si vendono al fotovoltaico

Un migliaio di persone in strada per contestare le politiche agricole dell’Unione Europea e il rischio fallimento delle imprese

di piero messina per sicilia on demand -

A Palermo va di nuovo in piazza la protesta degli agricoltori. Il corteo ha attraversato il centro città, da Piazza Massimo per poi dirigersi sotto la sede della presidenza della Regione Siciliana.

Gli agricoltori chiedono una nuova politica verso il settore, alle prese con una drammatica crisi economica. Nel mirino, come sempre l’Unione Europea e le sue regole che costringono gli agricoltori a indebitarsi. Il mercato stritola le produzioni siciliane: secondo delle incomprensibili regole, il grano siciliano viene pagato meno di quello che arriva dall’Ucraina e dal Canada: quello che arriva dall’estero, a detta degli agricoltori è un prodotto pericoloso per la salute. Eppure il grano siciliano oggi viene pagato a 26 centesimi, il grano ucraino a più di 38.

Sullo sfondo anche il rischio di una svendita dei terreni per trasformare la Sicilia in un campo di fotovolraico. C’è già chi non coltiva più ed ha affittato I terreni alle compagnie energetiche. “Ho affittato dei terreni – racconta l’imprenditore agricolo Ignazio Corrado – perchè ho dovuto per forza metterli a reddito. Non era più possibile coltivarli. Mi avevano chiesto di venderli. Ma quella è la mia terra, da generazioni. Piuttosto preferisco morire di fame”.-

Gli agricoltori adesso chiedono il sostegno della gente comune. La loro non è soltanto una battaglia in difesa delle loro aziende, ma è anche una sfida per il cibo sano e non velenoso e il contrasto al deperimento dell’ambiente.

Al fianco degli agricoltori anche una numerosa pattuglia di amministratori pubblici delle province di Agrigento, Trapani e Ragusa.