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Agricoltura, proteste sopite. Ma non i problemi.

L'agricoltura continua ad essere un settore in forte crisi, nonostante le proteste si siano placate. A complicare le cose la siccità: la situazione in Sicilia è stata definita drammatica

di Chiara Scucces -

Da qualche giorno le proteste degli agricoltori che con i loro trattori hanno voluto manifestare il loro dissenso contro politiche locali assenti e politiche europee tassanti, si sono sopite. Ma non perchè siano state trovate soluzioni ai problemi lamentati dal comparto; quei pochi imprenditori che ancora resistono hanno impegni in campagna che non possono aspettare. La protesta è solo sospesa, ma riprenderà con più forza se davvero non si mettono in campo azioni di aiuto e sostegno concrete. La crisi dell’agricoltura è preoccupante, si sta riducendo il potere contrattuale delle imprese agricole in favore di altri comparti, industriale e grande distribuzione in primis. Produrre di più è dunque indispensabile ma le strategie europee e nazionali sinora attuate non hanno supportato a sufficienza tale obiettivo.

A complicare lo status quo, la siccità. Nell’isola non piove da troppo tempo, la Coldiretti invoca lo stato di emergenza; a soffrire maggiormente gli allevamenti con i foraggi completamente bruciati dalla mancanza di acqua. L’associazione dei consorzi di bacino definiscono drammatica la situazione idrica regionale: negli invasi siciliani manca complessivamente il 68% di metri cubi d’acqua, peggio del record negativo registrato nel 2017. Anche in questo caso si tratta di una battaglia globale da portare avanti nelle opportune sedi, ma i governi a tutti i livelli non possono sottrarsi alle responsabilità a cui sono chiamati