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Allo Sperone c’è chi non può comprare una bombola del gas

. Ci sono tante sacche di povertà, di famiglie che vivono nell'indigenza e che si affidano alla carità e alla generosità di enti e parrocchie. Come quella, a Palermo, fra lo Sperone e Roccella guidata da Don Ugo Di Marzo.

di Chiara Scucces -

Don Ugo Di Marzo, da nove anni parroco della Chiesa Maria Santissima delle Grazie fra Roccella e Sperone, è punto di riferimento per tutte le famiglie disagiate di questi quartieri in particolare e di Palermo, in generale. Ogni anni sono sempre di più le famiglie che ogni giorno devono far quadrare i conti per arrivare a fine mese e molto spesso chiedono aiuto alle parrocchie. Ogni giorno, seppure fra le difficoltà che la parrocchia vive, l’impegno di Don Ugo è quello di dare serenità a chi chiede aiuto.

 

Anche la recente classifica del Sole 24 ore che pone Palermo al 100mo posto su 107 province analizzate a livello nazionale, perdendo 5 posizioni rispetto allo scorso anno, certifica che la qualità della vita nel capoluogo non è buona per niente.   Ciò che appare scontato per gran parte della gente, per altri non lo è. Piuttosto diventa fonte di vergogna ed imbarazzo; spesso le storie di difficoltà e povertà vengono scoperte per caso da Don Ugo

Spesso capita di raccogliere gli appelli di Don Ugo; nel corso del tempo e degli anni anche noi lo abbiamo intervistato e purtroppo con rammarico ci accorgiamo che le cose non cambiano; gli enti, le associazioni, le persone non fanno mancare il loro aiuto, ma manca progettualità a lungo termine e un accompagnamento reale alle famiglie. Il quartiere chiede un cambiamento; secondo Don Ugo, bisogna investire sulla formazione delle nuove generazioni e su delle alternative concrete per chi non sa come sostenere la famiglia.