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Alluvione Stromboli, rallenta flusso lavico

Si è esaurito il flusso lavico partito dall'area craterica nord del vulcano Stromboli dopo l'esplosione di sabato pomeriggio. Proseguono intanto anche a Ginostra, tra le proteste, le operazioni di sgombro dai detriti portati a valle dall'alluvione del 19 ottobre. Tra i motivi principali, la mancanza di informazioni e l'assenza delle autorità istituzionali.

di tcf -

Arrivano buone notizie da Stromboli. Dopo l’eruzione del vulcano avvenuta sabato pomeriggio nell’area del cratere nord, si è fermato il flusso lavico verso la valle; ed è ora in progressivo raffreddamento. Lo comunica l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio Etneo grazie all’analisi delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi della bocca del vulcano.

Rimane adesso soltanto la normale attività esplosiva del vulcano, con i valori sismici rientrati anch’essi su livelli medi. Intanto sull’isola proseguono le operazioni di sgombro di detriti e materiale roccioso che hanno invaso stradelle e sentieri dopo l’alluvione del 19 ottobre scorso. 2 le ditte impegnate su altrettanti versanti: quello di Stromboli e la piccola frazione di Ginostra. Si tratta di una prima fase di interventi, alla quale seguiranno i lavori dedicati alle aste torrentizie.

Sin da subito in prima linea anche la Pro Loco Amo Stromboli, che in una nota sottolinea come “l’alveo dei torrenti si è ampliato, riempito di detriti di ogni genere e anche da rocce che, solo a guardarle, fanno paura.” Uno scenario che tiene con il fiato sospeso l’intera popolazione dell’isola, la quale ha bisogno di “un’informazione puntuale sullo stato dei sopralluoghi e delle azioni intraprese, disponendo e condividendo le direttive e i provvedimenti del caso”.

Una vera e propria protesta quella della Pro Loco, che ha portato sotto i riflettori l’assenza da mesi di incontri tra cittadini e istituzioni per far conoscere lo stato di avanzamento delle operazioni. Uno scenario che interessa anche il cimitero di Ginostra dove, a differenza degli altri camposanti dell’arcipelago eoliano, in occasione della festa di Ognissanti e della commemorazione dei defunti non si è tenuta nessuna funzione religiosa.