Attualità
Anniversario Falcone, da Palermo una scintilla di speranza
Gli studenti e gli amici veri di Giovanni Falcone sono i protagonisti del 32° Anniversario della Strage di Capaci
Una scintilla di speranza arriva da Palermo. E’ la scintilla che scaturisce da quell’accendino che Giovanni Falcone regalò al suo amico Piero Grasso, ex procuratore nazionale Antimafia ed ex presidente del Senato. “Da questa scintilla può nascere un nuovo futuro per i giovani del nostro Paese, per cambiare al meglio cose che ancora non vanno”, racconta Grasso.
32 anni fa la mafia uccideva Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della loro scorta. Oggi la memoria è affidata alle migliaia di giovani delle scuole italiane che sono arrivati a Palermo. Ma anche alle persone che erano state accanto a Falcone da amici ancor prima che colleghi. “E’ una ferita che non si rimargina e non si rimarginerà mai. Questa ferita la sento ogni giorno. Il mio amico mi manca moltissimo per l’affetto e la simpatia della vita vissuta assieme”, afferma con la voce rotta dall’emozione l’ex Procuratore nazionale antimafia.
Per Palermo è l’occasione dell’ennesimo riscatto. Da Palazzo Jung, diventato il simbolo del ricordo di chi ha combattuto la mafia, la politica si impegna per un futuro migliore. Il presidente Schifani ricorda come “la memoria di Falcone debba fare parte della quotidiano, della vita di ogni siciliano, a maggior ragione per chi occupa un ruolo istituzionale”. Il Sindaco di Palermo, invece, sottolinea gli sforzi fatti per far partire Palazzo Jung: “Siamo in un sito ricordo memoria viva del passato e questa memoria oggi è messa nella disponibilità delle giovani generazioni”.
I veri protagonisti di questa giornata della memoria sono i giovani, gli studenti. Sul prato di Piazza Magione, a pochi passi da dove nacquero i gfiudic Falcone e Borsellino, non c’è un millimetro di prato libero. Sono i ragazzi che vogliono ricordare e ricostruire una società migliore. Nei loro volti c’è il sorriso di chi ha scelto da che parte stare, di chi ha scelto di far camminare sulle proprie gambe una battaglia di legalità. Giuseppe Pierro, direttore dell’ufficio scolastico regionale in Sicilia, spezza una lancia in favore di scuole e docenti: “se i ragazzi, anche i più giovani, oggi conoscono Falcone e Borsellino questo accade perché le scuole e i docenti fanno un lavoro incredibile”.
Un ruolo fondamentale nella lotta alla mafia è affidato alla cultura. Lo spiega il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Cultura e consapevolezza rafforzano la capacità di discernere bene e male”. La strada per sconfiggere la mafia è ancora lunga. Nonostante i successi recenti e lontani della magistratura che ha scardinato le principali cosche mafiose, parlare di vittoria è ancora illusorio. Oggi la mafia si mimetizza, è ritornata all’antica cerca rapporti con le istituzioni, con le imprese è la mafia degli affari ed è ancora più difficile da combattere”, conclude Piero Grasso.